Riemerge il Fondo dei Gesuiti di Gorizia
9 Novembre 2015
Il catalogo ricostruisce per la prima volta il corpus dei 1271 titoli dell’antica raccolta gesuitica ora presente nella Biblioteca goriziana. I volumi, fra i quali incunaboli e molte cinquecentine, formavano la biblioteca del Collegium gesuitico, fondato nella cittadina isontina per volere dell’Imperatore Ferdinando II, arciduca d’Austria. La raccolta libraria della Compagnia di Gesù, dalla quale prese origine la Biblioteca statale isontina, si presenta come un unicum fra le biblioteche gesuitiche italiane con le quali non compete certo per ricchezza o preziosità dei volumi, ma in quanto rappresenta il particolare milieu culturale, nel quale Gorizia è stata immersa per molti secoli.La sua unicità deriva dalla presenza di volumi che sono specchio di una multietnicità e plurilinguismo di quell’area geografica, la Mitteleuropa, alla quale la città di Gorizia ha fatto riferimento per oltre quattro secoli. Accanto ai volumi di pietà devozionale, ampia è la scelta di libri dedicati alla scienza, alla letteratura, alla storia e alla filosofia. Il fondo gesuitico è uno spaccato dello scibile che era a disposizione degli studenti che giungevano a Gorizia da diversi territori dell’Impero. “La Biblioteca dei gesuiti – scrive nella prefazione il professor Marco Menato – è stata per anni nascosta nei depositi del Palazzo Werdenberg di via Mameli. Una decina di anni fa, per insistenza di don Luigi Tavano fondatore e presidente dell’Istituto di Storia sociale e religiosa, incaricai Giuliana De Simone di allestire il catalogo scientifico del fondo. Ne è risultato un lavoro unico nel panorama catalografico italiano”.Il latino era la lingua di insegnamento nel collegio dei Gesuiti di Gorizia, ma gli studenti e gli insegnanti, in gran parte provenienti dal Centro Europa, conoscevano il tedesco, l’ungherese, lo slovacco, il croato e l’italiano. Tra i volumi del fondo infatti vi sono esemplari, che un tempo erano appartenuti ai collegi di Fiume, Zagabria, Lubiana, Vienna e altre città dell’impero Il carattere mitteleuropeo del fondo è riscontrabile nelle numerose legature in pelle di scrofa su assi lignee, che sono manufatti tipici dell’area germanica. A Gorizia fino al 1773, anno in cui Giuseppe II soppresse la Compagnia di Gesù, si formarono non solo il clero ma anche diplomatici, funzionari e ufficiali dell’esercito di tutto l’impero.Imponenti i numeri di questo che può essere considerato uno degli ultimi repertori cartacei frutto dell’impegno di un unico bibliotecario.Il catalogo completo del fondo si comporrà di altri 5 volumi che usciranno per lo stesso editore entro il prossimo anno, l’ultimo dei quali conterrà gli indici. Approfondimenti sul catalogo sono disponibili nel sito http://www.isontina.beniculturali.it – sezione fondi speciali – dove sono anche visibili le riproduzioni di alcuni frontespizi. Il volume può essere acquistato nelle librerie specializzate o consultato nella sede della Bsi.
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