Far conoscere e comprendere la storia toccandola con mano
28 Luglio 2014
La rievocazione storica, intesa come studio e riproduzione di un particolare periodo storico, suscita da tempo interesse in numerosi Paesi europei. Chi pratica quest’hobby è in genere un appassionato di storia, nei suoi molteplici aspetti, non limitandosi però a studiarla sui libri o visitando i musei ma rivivendo in prima persona una determinata epoca, proponendo usi e costumi specifici e indossando abiti e uniformi adeguati.Non si tratta solo di una semplice passione, come potrebbe sembrare ad una prima lettura, ma anche di uno strumento di ricerca scientifica, utilizzato da diverse equipe di ricercatori universitari per approfondire, vivendo proprio come gli uomini di una specifica epoca, aspetti legati all’agricoltura, all’artigianato, alla vita quotidiana e alla guerra.Quest’ultima infatti è stata – ed è purtroppo – una costante della storia dell’umanità ed ha influito molto anche sull’evoluzione della ricerca tecnologia, che è stata poi reimpiegata poi ad uso civile (si pensi soltanto all’enorme sviluppo del mezzo aereo avvenuto durante la Prima guerra mondiale). Un aspetto non secondario però è anche lo studio delle condizioni di vita dei combattenti nelle diverse epoche e la loro estrazione sociale.In Italia la rievocazione storica è molto nota presso il grande pubblico per le numerose manifestazioni di carattere medievale che coinvolgono i tanti borghi e castelli della penisola, unitamente a un buon numero di eventi a carattere cinque-seicentesco. Meno numerosi, a differenza di quanto accade nel Nord- e ormai anche Est-Europa gli eventi che vedono rappresentati periodi più vicini noi, come quello napoleonico o delle due guerre mondiali. La vicinanza con i fatti luttuosi del XX secolo influisce certo sul non coinvolgere un maggior numero di appassionati ma va tenuto anche presente che ci sono problematiche legate alle armi da fuoco – che sono repliche o originali inertizzate – che non sono presenti per quanto riguarda invece il periodo medievale.Nell’ambito della rievocazione della Prima guerra mondiale si colloca il Gruppo storico-culturale de “I Grigioverdi del Carso”, nato ufficialmente nel 2005 ma con esperienze risalenti al 2002, con sede a Ronchi dei Legionari.Il Gruppo ha lo scopo di studiare i vari aspetti umani, civili e militari, legati appunto alla Prima guerra mondiale attraverso molteplici attività: vengono organizzate escursioni lungo la linea del fronte della Grande Guerra, in Italia e all’estero, allestite mostre fotografiche sul tema, viene curato lo sviluppo scenico di rievocazioni in uniforme storica del Regio Esercito Italiano e dell’Imperiale e Regio Esercito Austroungarico, si propone l’accompagnamento, in uniforme, di comitive di visitatori e scolaresche, si cura la manutenzione e conservazione dei siti storici.Il fine ultimo dell’attività è quello di ricordare tutti coloro che furono coinvolti nel conflitto e ammonire che la pace non è un dato di fatto, ma il faticoso risultato dell’impegno quotidiano di tutti noi.Soprattutto per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, il Gruppo insiste molto illustrando alle scolaresche, che accompagna nelle visite guidate alle trincee, quanto brutale fosse la guerra, e le armi sviluppate per essa, al fine di far capire quanto sia preziosa e fondamentale la pace di cui godiamo oggi.Nelle rievocazioni l’obiettivo dei Grigioverdi è quindi principalmente didattico, poter quasi far “toccare con mano” quella che fu la terribile vita di trincea e raccontare quanto i soldati dovettero subire e sopportare, evitando nel modo più assoluto che il ricordo di quella tragedia si trasformi in uno spettacolo di luci e suoni. È questo, secondo gli intenti del Gruppo, il solo modo per restituire ai protagonisti involontari di quel dramma la loro umanità e la loro dignità di uomini e proporre una rievocazione storica che rispetti gli avvenimenti in maniera fedele.Nel corso dell’attività i soci sono saliti a una trentina, e non sono come si potrebbe pensare soltanto studiosi di mestiere ma provengono da diverse estrazioni sociali e lavorative nonché da diverse parti d’Italia. Nel contempo, il Gruppo cerca di condividere con altri il proprio pensiero su quegli anni, invitandone a far parte tutti i volenterosi e appassionati di quel tragico periodo di storia.L’esperienza di nove anni di attività ha visto la partecipazione a numerosi eventi commemorativi e rievocativi ed oggi si può ben affermare di avere un notevole bagaglio storico formativo, proposto in maniera professionale e attenta. I soci infatti non sono semplici figuranti ma rievocatori preparati e competenti sulle vicende della Grande Guerra e sulle uniformi e gli equipaggiamenti che indossano.Del 2004, poco prima di ufficializzare la stessa esistenza, la prima esperienza dei Grigioverdi davanti alle telecamere per la registrazione di una puntata del documentario di Alberto Angela “Ulisse”, cui seguono manifestazioni a ricordo dei Caduti, in accompagnamento a scolaresche o rievocative sui campi di battaglia.Il 2005 vede, oltre le attività con singole scolaresche e gruppi escursionistici, tre nuovi eventi: il primo la fondazione ufficiale del Gruppo il 18 agosto, e il secondo le riprese di una fiction della Rai, “I colori della gioventù” che racconta la storia del pittore Umberto Boccioni. Il terzo evento che vede coinvolti i Grigioverdi è quello di esser chiamati dalle scuole IPSIA, per illustrare agli studenti, che in seguito diverranno guide turistiche, le uniformi e gli accessori che componevano l’equipaggiamento dei vari eserciti in lotta.Si delinea così sempre più la vocazione didattica del Gruppo nei confronti delle giovani generazioni: risulta subito molto più attraente per i giovani studenti vedere dal vivo sia i luoghi che il modo di vestire e combattere dei soldati, piuttosto che studiarli dalle pagine dei libri. Le escursioni con le scolaresche sono da sempre motivo di soddisfazione sia per i rievocatori che per gli studenti stessi.Si è consolidata anche la proficua collaborazione con il Gruppo Speleologico Monfalconese “Amici del Fante”, iniziata con la richiesta di un piccolo allestimento didattico della trincea Joffre a Monfalcone in occasione della “Marcia degli antichi Castellieri”. Dagli inizi dell’attività, i Grigioverdi hanno anche incrementato i materiali originali in dotazione quali, una sezione di Sanità con brande, barelle e ferri chirurgici, con cui le infermiere, coadiuvate dal medico e ottenuto in comodato gratuito la trincea sul Monte Kosic, sopra Selz, dal Comune di Ronchi dei Legionari, per fini didattici.L’attività rievocativa ha visto come prima manifestazione organizzata in proprio, la “Tregua non dichiarata” del Natale 1916, successa sul Monte Zebio (altopiano dei Sette Comuni), con la collaborazione del Gruppo Speleologico Monfalconese “Amici del Fante”, dei due Gruppi Storici delle “Fiamme Verdi” di Cividale e del Gruppo Storico Sloveno “Drustvo i.r. n.87” di Solkan: uno spettacolo teatrale di fantasia, ma uno spaccato reale di quella che era la tragedia dei campi di battaglia.Più recenti sono state le partecipazioni alle riprese di alcuni film documentari, come “Alpino Riccardo Giusto”, dedicato al primo caduto italiano della Grande Guerra, sul Kolovrat, o a San Marino, sui volontari della piccola repubblica che parteciparono al conflitto, e alla tre giorni dell’ultima edizione di èStoria, con l’allestimento di un accampamento militare, ottenendo numerossissimi consensi dal folto pubblico presente.I Grigioverdi collaborano attivamente con numerose associazioni sia italiane che slovene, come il Soska Fronta di Nova Gorica, e fanno parte del Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche, importante ente che raggruppa oltre un centinaio di Gruppi Storici con rappresentanze di tutte le epoche europee. In attesa della messa on-line del nuovo sito, i Grigioverdi invitano appassionati e non a visitare il loro blog e la pagina Facebook.
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