Crisi: penalizzati i giovani fra 18 e 35 anni
12 Novembre 2014
Per cercare di arginare la problematica, la Provincia di Gorizia ha lanciato un nuovo bando per “spronare” le imprese ad assumere giovani di età compresa tra i 18 ed i 35 anni.”Incentivi a sostegno dell’occupazione giovanile – assunzioni” è indirizzato a imprese e loro consorzi, associazioni, fondazioni e soggetti esercenti le libere professioni in forma individuale, associata o societaria, nonché a cooperative e loro consorzi e prevede la concessione di contributi a fondo perduto al fine di incentivare l’assunzione o l’inserimento in qualità di soci – lavoratori di giovani disoccupati. La somma complessiva del bando è di 84.474,95 euro (derivanti dal vecchio bando “Giovani alla Frontiera, che la Provincia ha visto restituiti dalla Regione Friuli Venezia Giulia), ripartiti in fondi pari a 2.000 euro per la stipula di contratti a tempo determinato dalla durata di almeno sei mesi e 8.000 euro per i contratti a tempo indeterminato. Per avere accesso a questi finanziamenti si dovranno assumere gioani tra i 18 e i 35 anni con lo stato di disoccupazione, italiani, comunitari o extracomunitari in regola con le normative in materia di immigrazione.Il bando è attivo dal 10 novembre 2014 e si concluderà il 31 dicembre ma, come sottolineato dalla responsabile dell’Ufficio Lavoro e Welfare della Provincia, dottoressa Elena Ciancia, “vista la situazione è molto probabile che i fondi vengano richiesti massicciamente e che terminino prima di quella data. Si spera ad ogni modo in un rifinanziamento nel 2015”.”Rispetto al Piano Integrato di Politiche per l’Occupazione e il Lavoro – “Pipol”, promosso in ambito regionale e che prevede ammortizzatori sociali fino ai 30 anni, questo bando riesce ad arrivare fino ai 35 anni d’età – ha illustrato l’assessore provinciale al Lavoro Ilaria Cecot – andando a coprire i bisogni lavorativi di una fascia in seria difficoltà. La necessità ora è di far conoscere alle aziende questo strumento, pertanto proseguono i nostri incontri con le associazioni datoriali per la valutazione di cosa serva realmente sul territorio, per dare una risposta il più precisa possibile in termini di formazione e bandi a sostegno delle assunzioni”.
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