Voce e le missioni quasi coetanee
1 Dicembre 2014
Si può ben dire che Voce Isontina e la nascita dell’impegno missionario della diocesi sono quasi coetanee. Voce Isontina celebra quest’anno 50 anni di vita e l’impegno della diocesi ha ricordato nel febbraio di quest’anno i suoi 46 anni, allorché l’apostolo dei lebbrosi, Raoul Follereau, venne tra noi e accese quel fuoco missionario che tanto bene ha fatto alla diocesi.Potremmo chiamarlo quasi un matrimonio perché Voce Isontina, già a partire dal 1968 con il suo direttore,don Maffeo Zambonardi, seguì, passo passo, con tanto entusiasmo, il cammino della missione. Se sfogliamo le varie annate, in quasi tutti i numeri di Voce si parla delle missioni. Dai primi entusiasmi iniziali culminati con l’inaugurazione del lebbrosario di Manikrò fino all’invio della prima equipe missionaria a Kossou, nel gennaio 1973.Tutti i direttori di Voce, dal primo don Maffeo Zambonardi, a coloro che si sono succeduti, don Renzo Boscarol, don Andrea Bellavite, e, per alcuni mesi il sottoscritto, fino all’attuale Mauro Ungaro, hanno avuto un occhio di riguardo per il cammino missionario della diocesi che veniva, di anno in anno, crescendo, anche con la nascita di decine di gruppi missionari nelle parrocchie. Anche la visita degli arcivescovi alle nostre missioni, 5 o 6 volte mons. Pietro Cocolin, 3 volte P. Antonio Vitale Bommarco, e 2 volte mons.Dino De Antoni, trovavano in Voce un assoluto risalto con il rendiconto delle visite fatte e varie considerazioni.Personalmente, accompagnando i vescovi S nelle loro visite, e anche quando,da solo,andavo in missione, alla conclusione della giornata, ritiratomi in stanza, preparavo vari articoli da trasmettere al settimanale, in modo che la diocesi intera fosse partecipe della vita e degli avvenimenti dei nostri missionari, sacerdoti, suore della Provvidenza, missionari e volontari laici.A tutto questo lavoro si accompagnavano gli annuali inserti di “Chiesa in missione”,composti di 4 pagine per l’Ottobre missionario, e di ben 8 pagine per la Quaresima missionaria.Posso ben dire che Voce Isontina ha contribuito a far crescere la missionarietà e che, dall’altra parte, il Centro Missionario ha aiutato Voce ad essere sempre più viva ed attuale. Costa d’Avorio, Burkina Faso, Mali, Togo, Romania e Moldavia sono diventati nomi non solo conosciuti, ma amati e famigliari, e questo anche grazie a Voce ed ai suoi continuati e apprezzati servizi.Nel libro che ho scritto “Gorizia: cronistoria della vita della missione” (1968-2013) illustro, per sommi capi, gli avvenimenti vissuti in missione dalla nostra diocesi.Se andiamo a vedere le annate di Voce, tutti questi avvenimenti sono riportati e commentati, a ulteriore dimostrazione che il settimanale diocesano ha accompagnato sempre il cammino missionario della nostra Chiesa diocesana.
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