L’Europa è un’opportunità anche per i giovani isontini

L’insieme di queste cose è oggi possibile grazie allo SVE, il Servizio Volontario Europeo, progetto dell’Unione Europea che offre ai ragazzi dai 17 ai 30 anni la possibilità di operare per un periodo in un Paese dell’Unione diverso dal proprio.Il programma è stato presentato a un folto pubblico di giovani e studenti presso la Provincia di Gorizia, sede di Antenna Europa, “satellite” di Europe Direct, ufficio con sede presso il Comune di Trieste, che si occupa di fornire a tutti informazioni e formazione su cosa sia l’Europa, su come funzioni l’Unione e su quali siano i progetti e le iniziative in atto.”L’Europa è un’opportunità .- ha sottolineato Federico Portelli, assessore provinciale alle Politiche giovanili – e, se in passato noi europei siamo stati degli attori negativi, causando conflitti in tutto il mondo, oggi finalmente possiamo guardare il nostro continente come una leva per pensare e raggiungere obiettivi di pace. Vedere che le nuove opportunità si delineano sul target dei giovani è motivo di gioia; spero che le nuove generazioni sappiano interpretare al meglio la nostra storia”.Anche Vesna Tomsic, assessore provinciale alle Politiche europee, ha rimarcato come “il Servizio Volontario Europeo offra l’opportunità ai ragazzi di maturare delle importanti esperienze in altri Paesi europei, oltre a consentire di conoscerne i valori e la cultura”.Pochissime le esigenze richieste per poter presentare la propria domanda: è semplicemente necessario essere legalmente residenti nell’Unione Europea e avere un’età compresa tra i 17 ed i 30 anni. Essendo questa un’attività di volontariato, i partecipanti devono essere consapevoli che non ci sarà una vera e propria retribuzione, ma l’Unione mette in campo alcune agevolazioni, facendosi carico delle spese di vitto, alloggio, viaggio di andata e ritorno, più un piccolo contributo per le spese quotidiane. Oltre a questi aiuti il programma, che si inserisce nel più ampio progetto Erasmus+, che si occupa di attività a favore dell’istruzione, della formazione, dei giovani e dello sport, mette in campo anche un servizio di “tutoraggio rinforzato”, direzionato ai ragazzi con minori possibilità (quali disabili o provenienti da situazioni problematiche). “Conoscere la lingua del Paese ospitante non è fondamentale – ha illustrato Mattia Vinzi di Europe Direct Trieste – il progetto prevede infatti per ogni volontario anche un corso di lingua. Certo è che conoscere almeno un po’ di inglese è utile in questo contesto”.Favorire l’occupabilità dei giovani è una delle politiche attualmente seguite dall’Unione Europea. Lo SVE va proprio in questa direzione, ponendosi come obiettivi la formazione e l’apprendimento, nonché dare la possibilità di uscire di casa – per un periodo che va dai 2 mesi ad 1 anno – alla fascia più giovane della cittadinanza comunitaria. Per chi volesse intraprendere quest’esperienza, è possibile consultare il sito www.retecivica.trieste.it e cliccare alla voce “Europe Direct”, dove sono fornite informazioni sul progetto e le modalità per contattare gli uffici.