A Sant’Ambrogio musiche capaci di valorizzare lo storico organo Zanin

Tutto questo, non solo per i brani presentati che, magistralmente eseguiti dal premiato maestro Alessandro Bianchi di Como, hanno fatto risaltare tutte le sfumature dell’organo Zanin del 1936 ma anche perché la qualità delle esecuzioni è stata di notevole livello tecnico. Le proposte musicali del maestro sono state di varia natura e di autori di diverse nazionalità ma hanno seguito un filo conduttore di tipo artistico: l’ “epoca ceciliana”. Lo strumento posseduto dalla comunità del  Duomo di S. Ambrogio, infatti, venne costruito negli anni Trenta del Novecento, epoca in cui gli organi liturgici venivano costruiti per poter soddisfare pienamente i bisogni di accompagnamento liturgico delle cerimonie e non più, come nella fine dell’Ottocento, anche per poter udire dai vari registri sfumature definite all’epoca più “concertistiche” che religiose.Tra i brani proposti il folto pubblico ha potuto udire composizioni di Reger, Spence, Miller, Frank, Bélier, Rogg, Nevin e Drischner, facendo spaziare la mente nei più svariati ambienti accompagnati ora da un registro ad anima come la “Voce Umana”, ora da un oboe. Insomma, un insieme ben riuscito di amalgamare vari autori e vari stili. Il concerto, organizzato dalla parrocchia di S. Ambrogio di Monfalcone assieme all’assessorato alla cultura della stessa città ha avuto un ottimo successo visto il numero dei presenti ad ascoltare attentamente l’organista – che ha sentitamente ringraziato gli uditori al termine dell’esibizione complimentandosi per il livello di attenzione mantenuto durante l’esecuzione dei brani – e il quale, nonostante un piccolo infortunio alla mano sinistra, ha dimostrato grande abilità tecnica e musicale. Anche lo strumento, fresco di restauro, ha dato prova delle sue doti sonore rivelandosi per il “re degli strumenti” quale è. Sono stati dunque dei momenti i quali, benché al di fuori dell’edificio si stessero svolgendo i festeggiamenti del carnevale, hanno comunque attirato molti appassionati e curiosi che hanno saputo riunire la comunità monfalconese come solo gli organi a canne sanno magistralmente fare.