Cormòns: la storia di un cioccolato che fa sempre bene al cuore

La storia inizia quando Sara dalla Lombardia decide di fare un’esperienza di Anno di Volontariato Sociale a Modica. Si innamora della Sicilia ricca nei primi anni ’90 di un fermento di novità: la coscienza antimafia e la volontà di riscattarsi dal giogo della criminalità organizzati sono i lieviti che animano la società civile sicula. Insieme ad altri giovani come lei decidono di fondare una cooperativa sociale Quetzal che opererà nel settore equo-solidale. Accanto alla bottega del commercio equo-solidale pensano di costruire una realtà che cerchi di applicare la filosofia equo-solidale anche nell’isola della Trinacria, dove lavoro irregolare, pizzo, attività criminali come spaccio di droga soffocano un’economia più giusta. Per questa ragione la loro cooperativa sociale equo-solidale ha attivato un laboratorio per la produzione del cioccolato di Modica, un prodotto tradizionale eredità della dominazione spagnola quando in quel luogo si produceva un cioccolato che riutilizzava le tecniche produttive tradizionale degli amerindi in America Latina. Chiaramente il cacao è acquistato dal mercato equo-solidale è più precisamente da cooperative agricole in Ecuador, ma viene lavorato nei laboratori della cooperativa sociale Quetzal in cui lavorano dei giovani svantaggiati assunti nel rispetto di diritti dei lavoratori in una Regione in cui la cultura dell’irregolarità e dell’illecito sta permeando la società civile e sta inquinando l’economia.Quali insegnamento alla cinquantina di giovani cresimandi? Il primo è riflettere sull’importanza di porre in essere le nostre scelte quotidiane in base ai valori etici e morali: noi votiamo non soltanto nel seggio elettorale, ma anche quando decidiamo cosa comprare e come investire i nostri risparmi. Costruire un modo più giusto parte anche nel prediligere i prodotti equo-solidali. Il secondo insegnamento riguarda le scelte vocazionali di questi giovani che dovranno compiere nei prossimi anni: scegliere una professione in base soltanto allo stipendio o tenere presente che il lavoro può essere anche un modo per costruire il bene comune? Sara ha confidato che non ha mai avuto un contratto a tempo indeterminato eppure l’impegno nel progetto Quetzal le ha fatto guadagnare ciò che le serviva per vivere.