L’attenzione delle comunità a nuove e vecchie povertà

Con la collaborazione della Caritas diocesana il decanato della Bassa friulana Aquileia-Cervignano e Visco, durante il mese di febbraio, ha organizzato un corso per animatori Caritas al fine di rendere maggiormente consapevoli le generose persone che, a nome e per conto della Comunità cristiana, si occupano delle nuove e vecchie povertà. La Caritas ad ogni livello è un organismo pastorale, con preminente funzione educativa nei riguardi di tutti i fedeli delle nostre parrocchie, secondo il preciso mandato di fiducia del Signore Gesù “da come vi vorrete bene, capiranno che siete miei discepoli”. La partecipazione nelle sedi di Aquileia, Cervignano del Friuli, Crauglio e Fiumicello ha visto la presenza di oltre una trentina di persone provenienti dalle varie parrocchie.Nella prima serata, il decano ed arciprete di Grado, mons. Armando Zorzin, ha illustrato i fondamenti biblici del nostro “farsi prossimo” sul modello di Gesù e come il cristiano “è colui che si fissa della gratuità di Dio e si fa gratuità verso il prossimo fino al nemico” (1 Gv.4,7).Don Paolo Zuttion, direttore della Caritas diocesana, unitamente ad Adalberto Chimera, ha sottolineato l’importanza che la gente abbia occhi per cogliere le povertà (non solo economiche o di mancanza di lavoro, ma pure la non conoscenza dei diritti alle assistenze garantite dallo Stato) e come la comunità cristiana deve proporre opere-segno, come il centro d’ascolto, l’emporio della solidarietà in generi alimentari, la mensa, il dormitorio per i senza tetto… Presso l’oratorio di Crauglio, il vicedirettore Adalberto Chimera ha tracciato le linee guida del centro d’ascolto, che è lo strumento della Caritas, indispensabile nella comunità più grandi, dove ascoltare, accogliere e testimoniare la carità nei confronti del prossimo.Attualmente sono presenti centri di ascolto a Cervignano del Friuli, Grado, Crauglio e sta nascendo ad Aquileia.Si è terminato presso la parrocchia di San Valentino di Fiumicello dove, sotto la guida di Adalberto, tutti i partecipanti si sono cimentati nel descrivere la parrocchia di provenienza, evidenziare i bisogni, delineare gli obiettivi per tentare di redigere un progetto Caritas concreto che sarà poi presentato ai diversi consigli parrocchiali.Un buon passo di formazione è compiuto e senz’altro ha allargato il cerchio di animazione e contribuito a maggior chiarezza: ora spetta l’arduo e stupendo compito di cogliere le occasioni propizie per gradualmente assolvere il compito di formare le comunità e sensibilizzarsi sui diversi fronti delle povertà e diventare coscienze di essere prossimo per testimoniare una Chiesa “dell’asciugatoio che si curva in basso per lavare i piedi” sull’esempio del Signore e Maestro Gesù.