Gradisca d’Isonzo: in cammino verso la Resurrezione

Non soli, ma forniti di una bussola che ci orienti nell’andare, con quattro punti cardinali che ci siano di conforto nell’incerto procedere.La speranza: riuscire a fuggire dalle nostre schiavitù e dall’oppressione dei nostri faraoni (l’orgoglio, il bisogno di primeggiare, la stima degli altri). La via: attraversare le acque della morte e le insidie del deserto (le nostre paure, le fatiche che ci affossano, la mentalità del mondo che ci affascina, la voglia di ricchezza e di potere…). La Guida: Gesù, novello Mosè; Maria, novella Eva; la Chiesa, madre attenta e sollecita alle necessità dei suoi figli. I mezzi: le dieci Parole, la Manna (la Parola), e l’Acqua che zampilla dalla roccia (Eucarestia)Percorsi impegnativi, certo, ma non impossibili perché sostenuti dall’aiuto di Colui che tutto può e protesi verso una meta, la Terra Promessa, che profuma di libertà, di vita piena, di eternità! Con questo spirito anche la comunità di Gradisca si appresta a vivere la grande settimana che culminerà nella Pasqua di Risurrezione.Nei giorni scorsi un momento forte e molto sentito dai bambini è stato il rito della cena ebraica che per essi è significativo anche per dimensione della commensalità con i catechisti e i loro genitori. La particolare serata si è svolta nella sala parrocchiale di San Valeriano e ha avuto all’inizio lo svolgimento rituale del Pesach, ma non comprendente integralmente il testo dell’haggadah, bensì ridotto per la sensibilità dei bambini e adattato alla comunità cristiana. E’ stato bello vedere come i bambini si sono resi partecipi del rito, con tutti i suoi particolari, tra cui l’agnello, e di come i genitori hanno apprezzato lo stesso momento , uno dei tanti che hanno arricchito il percorso catechistico che va verso la sua conclusione e in particolare la celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana. Il momento è stato comunque voluto dai catechisti per far vedere in modo esperienziale da dove è nata l’Eucaristia e come si è svolta l’Ultima cena, nel rispetto però della liturgia prettamente ebraica del “seder pasquale” che è unicamente di pertinenza della religione ebraica. Ma vediamo nel dettaglio il programma della Settimana Santa.La giornata delle Palme sarà caratterizzata dalla vigilia dedicata alla riconciliazione, sabato 28: dalle 15,30 alle 18 in Duomo. Alle 18 Messa di passione sempre in Duomo. La domenica due saranno gli appuntamenti particolari, alle presso l’Asilo benedizione degli ulivi, processione verso la chiesa di San Valeriano e S. Messa e alle 11 Benedizione degli ulivi davanti la cappella di San Giovanni Battista, la processione al Duomo con la S. Messa solenne e il Passio. Le altre Messe restano invariate alle 8,30 e alle 19 in Duomo. I primi giorni della settimana santa saranno come tradizione dalle Quarant’ore celebrate in Duomo, lunedì 30, martedì 31, mercoledì 1° aprile, tutti si apriranno alle 8,30 S. Messa e esposizione del Santissimo Sacramento per l’adorazione personale; alle 18 Canto del Miserere, l’omelia e la benedizione eucaristica. Solo il martedì santo dopo il Miserere delle 18 l’Eucaristia rimarrà solennemente esposta fino alle 23. Durante tutte le giornate in Duomo si troveranno dei sacerdoti per vivere il sacramento della riconciliazione. Giovedì santo 2 aprile in Duomo alle 20 la S. Messa solenne e la lavanda dei piedi, la Riposizione del Santissimo e l’Ora Santa. Il Venerdì santo alle 15 in San Valeriano si celebrerà l’azione liturgica della Passione, con l’Adorazione della Croce e la comunione. Alle 20,30 in Santo Spirito ci sarà la liturgia della croce cui seguirà, tempo permettendo, la processione al Duomo. Il Sabato santo sarà ancora caratterizzato dalla disponibilità di acostarsi al sacramento della confessione in Duomo dalle 9 alle 12 e dalle 15,30 alle 19 e a San Valeriano dalle 15,30 alle 18.