Gradisca d’Isonzo: la gioia di riscoprire il senso maturo della fede
22 Aprile 2015
Questa, è così diventata l’occasione di un momento propizio per l’annuncio cristiano. La difficoltà della vita, oggi, con i problemi del lavoro, di turni a volte massacranti e di libertà che sono ormai negate, ha reso difficoltoso un percorso di fede comune e ha fatto optare, invece, per un cammino più personalizzato, ma proprio per questo più fecondo. Per i più, il percorso di preparazione al matrimonio, ha costituito un momento molto favorevole per maturare il desiderio di completare l’iniziazione cristiana. Ma, questa esperienza, può anche veicolare un autentico rinnovamento della comunità cristiana e diventare un’occasione per rivedere la prassi dell’iniziazione cristiana superando quella crisi, quasi trentennale, oggetto di sterili lamentele, legata al cosiddetto “post-cresima”. Certo, la strada da percorrere è lunga e non facile, anche perché i giovani-adulti devono poter contare su catechisti il cui impegno e la cui preparazione risulti adeguata ai bisogni specifici degli adulti, con i quali il rapporto interpersonale è, per sua natura, ben diverso da quello con gli adolescenti. È evidente che la Chiesa è chiamata ad avventurarsi lungo una strada nuova, fatta di competenze e di strategie diversificate; di impegno costante ed entusiasta; di creatività e di umiltà insieme, nella consapevolezza che il seminatore esce a seminare, ma lo Spirito fa germogliare, pur avendo bisogno della collaborazione di ognuno e di tutti, affinché il seme, cadendo nella buona terra, dia, “a suo tempo”, il suo frutto. Gli adulti che chiedono il sacramento della Conformazione non sono più eccezioni, ma una nuova realtà in un mondo che cambia, nel quale, ormai, una forte percentuale di ragazzi non chiede più la cresima in età adolescenziale.I tanti orientamenti della CEI per il catecumenato degli adulti sottolineano ripetutamente la necessità di rinnovare la prassi dell’iniziazione cristiana, perchè è strumento basilare, irrinunciabile, forse anche unico, per rivitalizzare la Chiesa, affinché essa possa divenire quello che è chiamata ad essere: annunciatrice della Buona Notizia, testimone di unità e di amore, Sacramento di Salvezza per tutti gli uomini.
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