Gradisca d’Isonzo: Sant’Antonio nel segno della Pace

La Messa del transito della vigilia ha visto l’offerta, da parte della famiglia Terraneo, dell’olio per la lampada votiva prodotto sul Carso, su quella terra dove cent’anni fa decine di migliaia di giovani vite hanno sparso il loro sangue nell’inutile strage.Il giorno della festa ha avuto poi il suo culmine alla sera con la Messa solenne e la processione per le vie della città, con la Reliquia del Santo scortata dai carabinieri in alta uniforme. I canti sono stati egregiamente eseguiti dai sacri cantores Theresiani, mentre la processione è stata accompagnata dalla Banda di Pieris. Nella sua omelia il parroco si è richiamato allo slogan del padiglione dell’Expo della santa Sede “non di solo pane” che certamente evoca quel dovere di giustizia verso i poveri che san Antonio ha sempre ha vissuto e predicato, ma anche quel “pane altro” di cui ha bisogno l’uomo e che san Antonio donava in abbondanza con la sua vita innanzitutto e con la sua predicazione, la Parola di Dio! Al rientro in duomo il celebrante ha letto la preghiera di affidamento al patrono della città di Gradisca e ha portato ai presenti il saluto e la benedizione del Rettore della Basilica del Santo di Padova e del Delegato pontificio con i quali si era incontrato al mattino, assieme ad una rappresentanza della parrocchia, in occasione del pontificale del vescovo di Padova, momento questo che suggella annualmente il gemellaggio spirituale tra Gradisca e la Comunità patavina del Santo, fin dal 21 febbraio 2010.