L’impegno delle Pro Loco per valorizzare città e territorio

Delle Pro Loco si è sentito parlare come organizzatrici di sagre e feste, di mostre, di iniziative di attrazione turistica, di eventi particolarmente sentiti dalla popolazione. L’occasione per parlarne con la presidente della Pro Loco di Monfalcone, Brunella Papa, è proprio una delle feste che questo sodalizio organizza a Monfalcone: la Mostra del Vino e del Pesce. Un’altra notissima iniziativa è la Cantada che caratterizza il Carnevale.

Presidente, quale ruolo vede per la Pro Loco nel contesto della vita della città?

La funzione che la Pro Loco ricopre, fin dalla data della sua fondazione nell’ormai lontano 1961, è quella di aggregare persone che, a vario titolo, intendono promuovere la nostra città. Purtroppo in questi ultimi anni e forse anche a causa del moltiplicarsi di altre associazioni simili, la sua immagine si mostra un po’ sbiadita e l’importanza del suo ruolo non appare più di fondamentale importanza. Delle domande, spesso, mi sorgono spontanee:  perché il moltiplicarsi di una miriade di associazioni con obiettivi simili in una città che conta poco più di 27.000 abitanti? Perché la Pro Loco non riesce più ad accogliere quanti intendono promuovere e valorizzare il nostro territorio? Perché non riesce ad avvicinare e a interessare le giovani generazioni? Ho tentato più volte di darmi delle risposte, riflettendo e cercando di adottare diverse strategie, accogliendo e cercando di esaudire richieste di vari sodalizi… senza però mai raggiungere lo scopo per il quale la Pro Loco è stata fondata: essere il motore trainante della gente che ha voglia di promuovere, valorizzare e rendere più piacevole lo “stare insieme” a Monfalcone. Quello che non mi stanco mai di ripetere è che la Pro Loco dovrebbe essere “L’associazione delle associazioni”, punto di riferimento per tutte le altre, in altre parole, con un termine attualmente molto in voga, “fare rete”.

Si sente spesso parlare di mantenimento e riscoperta delle nostre tradizioni e della nostra cultura. In che modo la Pro Loco può contribuire a questo?

Per quanto riguarda il mantenimento e la riscoperta delle nostre tradizioni devo ammettere che la Pro Loco riesce ancora, fortunatamente, ad essere il motore trainante dei principali eventi della città (Carnevale, Mostra del Vino e del Pesce, Cantafestival de la Bisiacaria ecc…). Grazie soprattutto ai ragazzi del Servizio Civile, che abbiamo la fortuna di poter accogliere, in questi ultimi anni è stato possibile effettuare dei progetti di spessore, culminati con la pubblicazione e la divulgazione delle ricerche svolte; rimane però la sensazione di godere di poca considerazione, tranne in alcune eccezioni, da parte di enti, sia privati che pubblici che, forse, dovrebbero rendersi più consapevoli del contributo che la Pro Loco, proprio in virtù della notevole pregressa esperienza, potrebbe dare in diversi ambiti …

In una Monfalcone che da almeno cento anni mette assieme genti di diverse e lontane provenienze è possibile, da suo osservatorio, trovare dei veri punti di aggregazione e di integrazione?

Le mie origini, pur considerandomi a tutti gli effetti una “bisiaca doc” sono di provenienza diversa (mio padre era di Gallipoli e mia madre di origine slovena);  quindi parlare con me di aggregazione e di integrazione è come invitarmi a nozze. Tuttavia devo ammettere che con i recenti “nuovi monfalconesi” le cose sono un po’ diverse forse perché provenienti da luoghi molto diversi per usi, costumi, tradizioni e mentalità. L’unico modo, a mio avviso, per cercare di effettuare una reale integrazione e trovare dei punti di aggregazione è quello di “abbassare la guardia” gli uni nei confronti degli altri. Se c’è reale volontà di tutti di far parte della comunità monfalconese le cose dovrebbero avvenire quasi spontaneamente.In questi anni ho potuto notare il sempre crescente interesse dei “forestieri” nei confronti delle manifestazioni. I bambini, soprattutto bengalesi, partecipano sempre più numerosi alle attività che la Pro Loco organizza per l’infanzia all’interno delle sue manifestazioni tradizionali. Un aneddoto recentissimo che ho potuto notare proprio in occasione del concerto organizzato dalla banda civica in occasione del 9 giugno in via S.Ambrogio: tutti esauriti i posti a sedere, numerosissimo pubblico in piedi, bandiere italiane esposte alle finestre… pian piano le finestre si sono aperte… timidamente alcune persone non proprio autoctone si sono affacciate e dopo un po’ tutte le finestre erano piene di gente che applaudiva entusiasticamente! Bellissima immagine che mi ha toccato profondamente, e che mi hanno lasciato la speranza che gli spettatori possano, a breve, diventare anche esecutori.