Cormòns: l’attimo fuggente nei clic di Carlo Bevilacqua

Si tratta di “Carlo Bevilacqua. Lo sguardo e il silenzio”, quasi un centinaio di immagini scelte nella vasta produzione del fotografo cormonese.Sono foto che vanno dagli anni Quaranta ai Settanta e rappresentano i temi prediletti da Bevilacqua: il lavoro, l’ambiente, la tradizione, la religiosità, la cronaca. E sono foto, con i loro chiari e scuri, i giochi di luce, che raccontano, che emozionano. Volti di anziane donne che nelle profonde rughe portano i segni di una vita vissuta, sguardi di giovani donne ventate di malinconia, di bambini gioiosi incuriositi dall’obiettivo.Raccontano il dolore e l’umanità come quell’uomo che s’aggrappa alla campana salvatasi dalla tragedia di Longarone, il ragazzo triste avvolto in una coperta dinanzi alla casa distrutta dal terremoto. C’è la fatica del lavoro dei campi, ma anche l’allegria del ballo e le fumose osterie di un tempo. La poesia appare nelle foto della laguna e del mare di Grado.Bevilacqua con il suo obiettivo sa cogliere l’attimo fuggente e immortalarlo con un clic. “Noi fotografiamo con gli occhi prima d’usare il mezzo meccanico – sono le parole di Bevilacqua – quindi dico che ho sempre fotografato, anche prima di aver iniziato la carriera di fotografo. Poi è venuto il desiderio di fissare l’attimo fuggente… e la macchina mi ha dato questa possibilità”.Carlo Bevilacqua, classe 1900, originario di Fagagna, ha vissuto sempre a Cormons dove è morto nel 1988. Nel centro collinare era più conosciuto soprattutto come “Carlut” impegnato dietro il banco a servire i clienti nel suo negozio di tessuti e manifatture di via Matteotti, ma la sua fama di fotografo autodidatta era iniziata già negli anni Quaranta quando aveva cominciato a farsi conoscere mandando le sue opere a vari mostre e concorsi.Ma fu nel dopoguerra che Bevilacqua emerse e si impose a livello nazionale e internazionale conseguendo ottenendo premi e i prestigiosi titoli di Afiap ed Efiap. Aderì a diverse associazioni come la Gondola di Venezia e nel 1956 fu tra i firmatari del Manifesto di fondazione del gruppo friulano per la nuova fotografia.La mostra, promossa dal Comune di Cormons con il CRAF e il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia è corredata da un catalogo curato da Chiara Aglialoro, Daniela Lorena Fain e Walter Liva, si può visitare fino al 23 agosto con i seguenti orari: dal giovedì al sabato dalle 16 alle 20 e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 20.