Don Rinaldo Fabris: un generatore di vita e di vita cristiana
16 Ottobre 2015
È spirato venerdì scorso, dopo lunga malattia, nel seminario interdiocesano di Castellerio, mons. Rinaldo Fabris.Nato a Pavia di Udine il 1º dicembre 1936, mons. Fabris, fu ordinato sacerdote a Udine nel 1960, anno in cui conseguì la licenza in Teologia alla Pontificia Università Lateranense. Proseguì gli studi al Pontificio Istituto biblico, conseguendo, dapprima la licenza in Sacra scrittura e quindi il dottorato in Teologia. e Sacra Scrittura Nel 1965 venne nominato direttore spirituale del Seminario di Udine, per poi iniziare nel 1967, ad insegnare Sacra Scrittura allo Studio teologico interdiocesano, del quale diventò preside nel 1968. Dal 1995 al 2005 fu direttore della Rivista Biblica Italiana. È stato autore di commentari biblici, studi monografici di storia dell’esegesi, di Teologia e di spiritualità biblica. Abbiamo perso un padre, non semplicemente un maestro. Don Rinaldo è stato, per tutti coloro che lo hanno conosciuto, un generatore di vita e di vita cristiana. Con la sua disciplina fedele ti accompagnava alla sorgente della Vita per poterti dissetare. Ti portava all’essenziale cioè al rapporto con Gesù e con la Sua Parola. E mentre percorrevi la strada con don Rinaldo ti sentivi rinascere. Quell’insieme di testi rilegati in un libro che costituisce l’origine della nostra Tradizione culturale e di fede, più pesanti da leggere che da portare, spesso relegati solo ad oggetto da scaffale delle nostre abitazioni e che si chiama Bibbia o Sacra Scrittura, don Rinaldo sapeva farli parlare all’intelligenza della mente e del cuore dei suoi ascoltatori e compagni di strada. La pesantezza e l’oscurità della Scrittura, la sua distanza culturale con il lettore (ve lo assicuro è grande e faticosa!), grazie alla spiegazione sapiente del maestro e all’accompagnamento diligente dell’educatore don Rinaldo, diventava non solo lettura appassionante ma motivo per una scelta di vita. È liberante la Parola se dischiusa grazie alla mediazione della Sapienza che l’ha generata. E don Rinaldo era un mediatore sapiente. Ecco perché è stato padre per coloro che lo hanno conosciuto. Non ci si improvvisa lettori e comunicatori della Parola consegnataci nella Sacra Scrittura. Occorre entrare nella mediazione sapiente di Colui che la ha generata. Come non si scala una montagna da soli senza esercizio e disciplina, così non si può gustare la visione affascinante ed esaltante dell’orizzonte infinito della sacra Scrittura senza una guida salda e sicura che ti porti alla meta. I sensi della Scrittura si dischiudono al lettore paziente e non frettoloso attraverso l’insegnamento dei suoi molteplici interpreti, dagli autori sacri giudei e cristiani, ai padri della Chiesa greci e latini, al rigore metodologico degli scolastici medievali, alla critica testuale dei moderni e contemporanei. La guida sapiente e autorevole dell’esperto fa sì che non ci si smarrisca nei meandri di interpretazioni parziali che indicano sentieri interrotti e magari fuorvianti. Tutta la Sacra Scrittura parla di Gesù, della fedeltà di Dio all’uomo che in Gesù si rivela soprattutto nel mistero della sua passione morte e resurrezione. Don Rinaldo, da guida esperta, attraverso i mille sentieri della Scrittura da lui praticati ti portava all’altezza vertiginosa di tutta la Scrittura: Gerusalemme e il Golgota. Dove l’Amore che tutto include e tutto trascende porta a compimento la creazione come Dio solo sa fare: senza distruzione, trasfigurando. L’Amore non distrugge, trasfigura. Grazie don Rinaldo per avercelo testimoniato con la parola e con la vita.
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