Circolo Medeot: percorsi verso un’integrazione possibile e sostenibile

Sono intervenuti l’Avv. Podlipnik del foro di Gorizia e l’Avv. Valentina Masotto, membro del CIR (Consiglio italiano per i rifugiati) che unitamente a Federica Ricci della Caritas che è parte attiva del progetto di integrazione Sprar e Lydie Coulibaly dell’Anolf , hanno illustrato sul piano legale e su quello operativo come viene tutelato il diritto di asilo che è tra i diritti fondamentali dell’uomo riconosciuti dalla Costituzione. L’articolo 10, terzo comma, della Costituzione prevede, infatti, che lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto di asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. Si è cominciato dapprima ad inquadrare, grazie alla chiara e dettagliata esposizione dei legali, quella che è la definizione di immigrati, rifugiati e richiedenti asilo all’interno del sistema legislativo per poi addentrasi in quella che è l’operatività sul nostro territorio. Ne è emerso un quadro chiaro che ha sfatato i tanti miti e le altrettante banali affermazioni che si sentono spesso sul tema, evidenziando come la condizione di accoglienza risulti un dovere per gli stati che sono oggetto di questi flussi immigratori e per i quali sono stanziati fondi ben determinati. Tra le tante cose che hanno colpito gli intervenuti alcune in particolare paiono interessanti. Troppo spesso si afferma che ai richiedenti asilo lo Stato italiano eroga direttamente ed individualmente 35 euro al giorno in cambio di nulla e senza coinvolgimento alcuno in attività lavorative. In verità queste cifre vanno erogate agli operatori pubblici o privati che sono incaricati a svolgere attività di emergenza per l’accoglienza dei migranti. In quanto al tema del contributo lavorativo, che si vorrebbe dai più prestato in cambio dell’accoglienza, va rilevato che il dettato legislativo non prevede la possibilità per i richiedenti asilo di svolgere alcuna attività lavorativa. Ecco che viene dunque alla luce un quadro ben diverso da quello che ci viene da più parti prospettato e dal quale scaturisce in tutta la sua triste e prorompente realtà la condizione di queste persone. Drammi di vita umana che si perpetuano in mezzo all’indifferenza della restante parte dell’umanità incapace di accogliere, incapace di capire a volte ma non sempre. Tanti, infatti, sono quelli che fortunatamente tendono le braccia ai più bisognosi per ridare dignità agli individui stessi  e al genere umano tutto. Il Percorso continuerà il 26 novembre con la serata dal titolo “Occupazione difficoltà economiche e misure a sostegno del reddito” – Diritto all’indipendenza e alla dignità dell’individuo sempre alle 18 Presso la sala del Pastor Angelicus in via Rabatta 18.