Cantorie in festa a Sant’Ignazio

Le cantorie parrocchiali? Esistono ancora, anche nella nostra arcidiocesi; e per il terzo anno consecutivo si incontreranno per un pomeriggio insieme, per dire che cantare in parrocchia è bello, poter cantare a più voci è una fortuna, avere ancora dei maestri e degli organisti preparati è un dono inestimabile.E lo faranno non con un convegno, ma unendo le loro voci a formare un unico grande coro: una fusione di voci che è sempre un’emozione particolare per tutti i partecipanti.Valore aggiunto a questo appuntamento è il fatto che non si tratta di un concerto, ma di una Santa Messa, celebrata e cantata con cura e impegno. Inoltre, suddividendosi per voce nei banchi della chiesa, la fusione tra i vari coristi provenienti da tutte le parrocchie è ancora più riuscita, perché ogni sezione si sente più forte e la partecipazione e l’affiatamento dei coristi è ogni anno più intenso.Quest’anno, dopo le edizioni di Cervignano e Cormòns, ad ospitare l’incontro – organizzato in collaborazione con l’Ufficio Liturgico – è la chiesa di Sant’Ignazio a Gorizia. Il pomeriggio di domenica 8 novembre prevede l’accoglienza sul sagrato alle 14.30, successivamente la prova alle 14.45 e la Santa Messa alle ore 16.00. Dirigerà i coristi il maestro Fulvio Madotto, direttore della Cappella Metropolitana del Duomo di Gorizia e siederà all’organo Zanin il maestro Vanni Feresin.Ad introdurre la celebrazione saranno le Acclamationes Aquileienses, cantate da don Michele Tomasin e dall’assemblea dei coristi, che canteranno anche un brano in friulano e uno in sloveno. In questi mesi i cori parrocchiali, guidati dai loro maestri, si sono impegnati nella preparazione del “Gloria” e del “Sanctus” della Missa de Angelis di Wolfram Menschick, che unisce in modo sapiente il gregoriano e la polifonia, in attesa di ascoltarla completa nell’edizione futura.Dopo la fortunata esperienza dello scorso anno, anche in questa edizione i coristi hanno avuto la fortuna di studiare le partiture per la celebrazione su un prezioso sussidio uguale per tutti, redatto per l’occasione nella scorsa primavera dal maestro Dorino Fabris. Si può ben dire che ben poche realtà possano avere un sussidio così prezioso e per la piccola Gorizia è una bella soddisfazione. Nel corso del 2015, un’analoga iniziativa è stata realizzata con i cori parrocchiali della diocesi di Firenze, per fare un esempio, e sono interessanti alcune riflessioni dettate dal card. Betori: “Sant’Agostino ci insegna: “Cantare con arte a Dio consiste proprio in questo: Cantare nel giubilo. Che cosa significa cantare nel giubilo? Comprendere e non saper spiegare a parole ciò che si canta col cuore […] Il giubilo è quella melodia, con la quale il cuore effonde quanto non gli riesce di esprimere a parole […] Il cuore si aprirà alla gioia, e la grandezza straordinaria della gioia non conoscerà i limiti delle sillabe. Cantate a lui con arte nel giubilo” (Sant’Agostino, Disc. 1,7; CCC 38,253-254). In questo giubilo il nostro canto non dimenticherà il patrimonio prezioso che ci ha preceduto, perché dannoso diventerebbe il separarsi dalla grande Tradizione musicale della Chiesa. Ciò che ci è stato donato è da rendere fruttuoso per un’impostazione viva della liturgia, per la lode a Dio e l’elevazione spirituale degli uomini del nostro tempo. La musica liturgica è poi chiamata a vivere in una tensione tra origine e compimento: essa non vuole il presente ma vuole l’eterno, perché il volto della liturgia, che la “anima”, sempre tende a darle una “vita soprannaturale”. Al contrario, se la Chiesa cedesse alla tentazione di mettere in atto della “musica d’uso” cadrebbe nell’inetto e diverrebbe essa stessa inetta”. Il canto, quindi, non è qualcosa di accessorio, ma è esso stesso parte integrante della Liturgia. “Cantorie in festa” l’8 novembre vuole essere, però, anche un momento di conoscenza e di nuovi contatti: per questo l’invito a partecipare si estende anche a chi per motivi tecnici non fosse pervenuto l’invito; tutti insieme vivremo poi un momento di convivialità nelle sale parrocchiali con quello che ognuno porterà: un altro modo per condividere e restare insieme in amicizia.

Il programma

– Ore 14.30 accoglienza sul sagrato in piazza Vittoria- ore 14.45 ingresso in chiesa, suddivisione dei cantori per voce e prova dei canti- ore 15.45 canto delle Acclamationes aquileienses- ore 16.00 CELEBRAZIONE EUCARISTICAaccompagnata da tutte le scholae cantorum parrocchiali- ore 17.00 incontro di convivialità (tutti sono invitati a contribuire portando salumi e dolci che saranno condivisi insieme)