La Pastorale scolastica
8 Febbraio 2016
La CEI ha sempre ritenuto centrale il tema dell’educazione, manifestando quindi particolare interesse per il mondo della scuola, attraverso l’Ufficio Nazionale per l’educazione, la scuola e l’università e le sue articolazioni diocesane. Nel 2013 Il “laboratorio nazionale La Chiesa per la scuola” si è posto l’obiettivo di coinvolgere la comunità ecclesiale e tutta la società in una riflessione sull’importanza della scuola come ambiente educativo, nel quadro degli orientamenti pastorali per il decennio in corso “Educare alla vita buona del Vangelo”.In quest’ultimo documento si legge: “Occorre investire, con l’apporto delle diverse componenti del mondo scolastico, ecclesiale e civile, in una scuola che promuova, anzitutto, una cultura umanistica e sapienziale, abilitando gli studenti ad affrontare le sfide del nostro tempo… Il carattere pubblico non ne pregiudica l’apertura alla trascendenza e non impone una neutralità rispetto a quei valori morali che sono alla base di ogni autentica formazione della persona e della realizzazione del bene comune.”Nell’aprile del 2016 a Salerno, si svolgerà il Convegno nazionale degli Uffici diocesani scuola, IRC, università, presentato come “una risposta alla richiesta del Convegno di Firenze di dare impulso a una Chiesa sempre più ’in uscita’ e vicina alla vita quotidiana delle persone e un’occasione preziosa e qualificata di verifica, di approfondimento e di rilancio di un settore della pastorale che i Vescovi intendono rafforzare in questo decennio dedicato all’educazione.” Anche la Diocesi di Gorizia ha istituito nel 2015, in collaborazione con l’Ufficio Scuola, dedicato fondamentalmente agli insegnanti di religione, un Servizio per la Pastorale Scolastica, al fi ne di “individuare, curare e promuovere iniziative che vedano la scuola come luogo pastorale importante per la crescita delle giovani generazioni, attraverso momenti formativi per insegnanti, studenti e famiglie.” Non si tratta ovviamente di fare catechesi nella scuola (neppure l’insegnamento della religione cattolica è catechesi), ma di collaborare a una formazione integrale degli studenti considerati anzitutto come persone che stanno costruendo la propria identità e cercando risposte ai grandi interrogativi sul senso della vita. Intellettuali del nostro tempo, fra cui lo psicoanalista Massimo Recalcati, difendono il valore della scuola come luogo di apprendimento della Legge della parola, “che è la sola Legge che introduce nell´umano l´esperienza dell´impossibile, cioè l´esperienza del limite… in un´epoca dove il solo obbligo che sembra esistere è quello per il godimento fine a se stesso.” “La Scuola è una istituzione che incarna un punto di resistenza etico alla cultura perversa del ’perché no?’ che sottrae ogni senso alla rinuncia e al differimento del soddisfacimento pulsionale.”E Alessandro D’Avenia, insegnante e scrittore, in una lettera su Avvenire, così interpella gli insegnanti: “Ditemi come faccio a decidere che farci della mia vita, se non conosco quelle degli altri. Ditemi come fare a trovare la mia storia, se non ho un briciolo di passione per quelle che hanno lasciato il segno. Ditemi per cosa posso giocarmi la mia vita. Anzi no, non me lo dite, voglio deciderlo io, voi fatemi vedere il ventaglio di possibilità. Aiutatemi a scovare i miei talenti, le mie passioni e i miei sogni. E ricordatevi che ci riuscirete solo se li avete anche voi i vostri sogni, progetti, passioni.”Il primo obiettivo del Servizio di Pastorale Scolastica sarà la costituzione di alleanze educative con tutti i soggetti della scuola, dirigenti, insegnanti, studenti e famiglie, ma anche con le comunità (parrocchie, istituzioni, associazioni, gruppi) di riferimento delle singole scuole, per promuovere una formazione umana integrale, come già previsto dalla normativa scolastica per i vari ordini e gradi. (1. continua)
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