L’attualità di de Foucauld
29 Febbraio 2016
Quest’anno ricorre il centenario della morte di Charles de Foucauld, avvenuta il 1° dicembre 1916 aTamanrasset, nel sud dell’Algeria. Charles de Foucauld aveva scelto di vivere nel Sahara algerino a contatto con la popolazione nomade dei Tuareg. Unico cristiano in una terra islamica, si stabilisce nel 1905 nel cuore dell’Hoggar a Tamanrasset. “Scelgo questo luogo trascurato e mi ci fisso supplicando Gesù di benedire questo posto dove voglio nella mia vita prendere, come unico esempio, la sua vita di Nazareth” (dal Diario). Passava lunghe ore in adorazione dell’Eucaristia. “Nessun vascello a vela né a vapore ti condurrà così lontano quanto un minuto di preghiera”, scriveva ad un nipote che desiderava fare il marinaio per vedere il mondo e continuava: “Ci sono più misteri nel piccolo Tabernacolo che nelle profondità dei mari e nella superficie della terra”. Prima trappista in Francia, poi in Siria, sentì poi la spinta a fondare una nuova Congregazione. Ciò che desiderava era “essere un’immagine viva dell’amore di Gesù” e potersi dedicare alle anime più trascurate. A Tamanrasset, pur desiderando di condividere la propria esperienza spirituale con altri fratelli, morì solo. Infatti le ripercussioni della prima guerra mondiale raggiunsero anche l’Hoggar. Fratel Charls aveva costruito un eremo-fortino per un eventuale rifugio dei più poveri di Tamanrasset e vi si trasferì nel giugno 1916. La costruzione era terminata da poco, quando, la sera del 1° dicembre 1916, venerdì, una banda di Tuareg ribelli, comandati da alcuni Senussiti, raggiunse il fortino. Si fecero aprire. Afferrano il fratello, gli legano i polsi alle caviglie. Charles rimase così, in ginocchio, senza dire una parola. Un ragazzo di quindici anni lo tiene a bada con il fucile mentre gli altri saccheggiano il fortino. All’improvviso si sente arrivare qualcuno. Il ragazzo ha un attimo di paura e spara. L’associazione “Famiglia spirituale Charles de Foucauld”, che conta migliaia di aderenti tra consacrati e laici in tutto il mondo, ha già dato il via alle celebrazioni dell’anniversario. Soprattutto in Francia, terra natale del beato, sono state programmate numerose manifestazioni. In Italia, a Roma, il 10-11 settembre si terrà il convegno “Gridare il Vangelo con la vita” Interverranno Mons. Maurillio Guasco, Mons. Pierangelo Sequeri e Sr. Antonella Fraccaro. n un intervista alla Radio Vaticana, fratel Lorenzo Chavelet, procuratore generale dei Piccoli Fratelli di Gesù, ha affermato che: “Charles de Foucauld ha fatto della religione un amore. É un innamorato di Gesù, Gesù scoperto soprattutto nella sua vita a Nazareth. Un Gesù che era semplicemente – come diceva de Foucauld – un carpentiere, un uomo che era un po’ come tutti e questo essere come tutti significa soprattutto che l’amore di Dio si esprime in questa vicinanza alla gente semplice di un piccolo villaggio, lontano dal Tempio, lontano dalla capitale: questo è Nazareth, per Charles de Foucauld. Una volta interiorizzata profondamente questa realtà di Nazareth, lui ha voluto andare verso coloro che sono lontani dalla Chiesa, gente che vive al di fuori dei ranghi della società. Per questo è andato a cercare i popoli che vivono nel deserto, tra cui il popolo Tuareg al quale si è fatto molto vicino. Ammirava molto la loro fede e il modo di vivere, cercava soprattutto di rispettare questo modo di vivere, così diverso per un francese che veniva da una famiglia aristocratica, ricca. Incontrava Gesù nell’Eucaristia. Infatti, Charles de Foucauld è stato ordinato prete e per lui l’adorazione del Santissimo era una realtà vissuta con molta intensità. Però c’è da dire che essendo solo nel deserto, l’unico cristiano, per un periodo gli era stato vietato di celebrare l’Eucaristia. Lui voleva essere un prete molto rispettoso e obbediente con la gerarchia cattolica e dunque, malgrado il suo grande amore per l’Eucaristia ha preferito rimanere solo e vicino alla popolazione mussulmana, senza celebrare per alcuni mesi la Messa, tanto che il Natale del 1907 lo ha potuto celebrare solamente il 31 gennaio 1908. Viveva questo mistero della presenza di Gesù nella vita condivisa con gli altri”.É morto solo, senza vedere nascere la Congregazione che voleva fondare, ma fu come il chicco di grano del Vangelo che morendo porta molto frutto. Nel tempo sono sorte tante realtà ispirate proprio alla sua spiritualità: la prima è stata la Congregazione dei Piccoli Fratelli di Gesù e attualmente ci sono una ventina di Congregazioni che si rifanno a Lui.
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