Brazzano: una festa patronale… all’aperto

Era una bella giornata e quindi si è potuto celebrare la messa sul prati antistante la chiesa. Sì, perché la chiesa di San Giorgioa Brazzano, sull’omonimo colle è ancora inagibile. Si sono ritrovati comunque in molti brazzanesi alla celebrazione del loro patrono nel giorno della dedicazione della chiesa. Durante l’omelia il parroco monsignor Paolo Nutarelli ha descritto chi era San Giorgio: era una persona nata in Cappadocia (oggi Turchia), che si arruolò nell’esercito di Diocleziano. La tradizione cristiana medievale racconta di questo cavaliere, San Giorgio, che combatte uccidendolo un drago.Ma oggi chi è oggi il drago – si è chiesto monsignor Nutarelli -? Da cosa dobbiamo essere salvati, con chi dobbiamo combattere? Di fronte al drago, che è espressione del male, il cristiano è chiamato a dire: è nel Signore la mia forza”.I brazzanesi si augurano che dal prossimo anno si possa celebrare la Messa all’interna della chiesa e per questo auspicano che il Comune possa procedere quanto prima con i lavori di straordinaria manutenzione dell’edificio che attendono ormai da troppo tempo. La festa liturgica del Patrono di Brazzano cade il 23 aprile ma la Comunità brazzanese, da tantissimi anni, celebra il suo Patrono due giorni dopo: il 25 aprile. La data è molto significativa: si ricorda la dedicazione della chiesa, il giorno in cui la chiesa di San Giorgio sul colle è stata consacrata.La chiesa di San Giorgio, che risale al XVI secolo, deriva da una precedente struttura difensiva, di cui rimangono un terrapieno murato, restaurato nel 1936, e la base della torre, che fu trasformata in campanile e restaurata all’inizio del Novecento. La facciata è semplice, con un portale dotato di stipiti e architrave in pietra del Carso. La torre campanaria, appoggiata al lato sinistro della chiesa, ha quattro bifore e merlatura ghibellina. Sul lato destro, sopra la porta d’ingresso laterale, sono murati due frammenti marmorei altomedievali.All’interno della chiesa a navata unica con abside si possono notare l’acquasantiera (1550) e il grande altare (1563) attribuito al cividalese Girolamo Ridolfi, pesantemente restaurato alla fine dell’Ottocento. L’altare in legno opera di Giovanni Martini si compone di due ripiani, ciascuno con tre nicchie e un gruppo scultoreo al centro: al ripiano inferiore San Giorgio e il drago, a quello superiore la Madonna con Bambino e Angeli. Sormonta il tutto una piccola edicola con l’Eterno Padre, ai lati della quale stavano in origine le statue di Maria Annunziata e dell’arcangelo Gabriele, sottratte nel 1968. La statua della Madonna con il Bambino, in legno intagliato e dipinto, autore lo stesso Martini, per difenderla da furti e atti vandalici, si trova ora custodita nella canonica di Brazzano.