ISSR: delineata la nuova mappa del Triveneto
9 Maggio 2016
Da undici anni la Facoltà teologica del Triveneto (voluta dall’episcopato delle tre regioni come uno dei frutti del primo Convegno ecclesiale di Aquileia ed eretta nel 2005 dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica a partire dalla messa in rete degli istituti teologici e di scienze religiose già esistenti nel territori) offre alle Chiese locali trivenete, alla società civile e ai singoli – laici, religiose/i e presbiteri – che ne sono interessati, spazi significativi per la ricerca e la formazione teologica, pastorale e spirituale. La Facoltà si propone infatti come luogo di elaborazione e offerta di una teologia, “scienza della fede cristiana”, che nasce dall’ascolto della rivelazione di Dio, dell’insegnamento della Chiesa e della vita degli uomini e donne, facendo tesoro della ricchezza che le viene dalla sua grande e plurale tradizione e insieme pensandola ed esprimendola in modo vitale per l’oggi e il domani, in un dialogo aperto e franco con le istanze culturali e sociali in cui viviamo. In quest’ottica vanno intesi anche gli accordi e le collaborazioni avviate con altre istituzioni accademiche civili ed ecclesiali, sia a livello triveneto che nazionale e internazionale. Da un punto di vista istituzionale l’offerta formativa della Facoltà prevede il percorso completo di studi in teologia nella sede centrale in Padova (baccalaureato, licenza con specializzazioni in teologia pastorale e spirituale, dottorato di ricerca), percorsi al primo grado accademico in teologia (baccalaureato) nei 5 Studi teologici affiliati e percorsi di laurea e laurea magistrale in Scienze religiose negli attuali 10 Istituti superiori di Scienze religiose disseminati nelle tre regioni (per ulteriori informazioni: www.fttr.it). Nell’anno accademico 2015-16 gli studenti (ordinari, straordinari, uditori e fuori corso) iscritti alla Facoltà sono in totale 2.238, di cui circa 1.800 laici. Di questi, 314 frequentano i corsi di teologia nei tre cicli di baccalaureato (210), licenza (75) e dottorato (29) della sede in Padova; 1689 nei 10 Istituti superiori di Scienze religiose collegati e 235 nei 5 Istituti teologici affiliati. I docenti tra stabili, incaricati e invitati sono in totale 385. La Facoltà teologica, pur se di giovane età, costituisce dunque una risorsa significativa in ordine alla formazione e all’animazione culturale, a servizio della vita ecclesiale e dei cittadini. E rappresenta una comunità viva, in crescita, che cerca di rinnovarsi nei contenuti e nelle strutture per offrire un servizio formativo e culturale sempre più qualificato. Questo desiderio di potenziare e qualificare la propria offerta formativa – rendendola il più possibile idonea ad affrontare il futuro dal punto di vista accademico, delle risorse umane e della sostenibilità economica – ha spinto la nostra Facoltà a un significativo lavoro di aggiornamento-razionalizzazione della mappa territoriale della rete degli Istituti di Scienze religiose a essa collegati, svolto in collegamento con le altre otto Facoltà teologiche italiane. Il processo ha preso il via dalla visita per la verifica nazionale della qualità agli Istituti superiori di Scienze religiose, che in Triveneto è avvenuta tre anni or sono. Globalmente la visita aveva evidenziato la presenza negli Istituti superiori di Scienze religiose italiani sia punti di forza, quali il ruolo formativo e di animazione culturale che gli Istituti svolgono nel territorio, sia punti di criticità come la difficile sostenibilità dell’attuale frammentazione (in Italia c’erano 83 Istituti superiori di Scienze religiose collegati a 9 Facoltà teologiche, di cui 11 nel Triveneto). Le Conferenze episcopali regionali, in accordo con le Facoltà teologiche, sono così state invitate dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica e dalla Conferenza Episcopale Italiana a favorire l’accorpamento di Istituti Superiori vicini o la creazione di Istituti inter-diocesani o regionali, in modo che ciascun istituto soddisfi al meglio le condizioni basilari previste per assicurare un valido livello qualitativo (numero di docenti stabili e di studenti ordinari, ambienti didattici e biblioteca, sostenibilità economica). La Conferenza episcopale triveneta e la Facoltà teologica del Triveneto, agendo in stretta collaborazione, si sono subito mosse secondo queste indicazioni e attraverso una serie di incontri e consultazioni a vario livello specificamente dedicati (iniziati nel settembre 2014 e conclusisi all’inizio del 2016) hanno maturato la proposta di riassetto della mappa territoriale degli Istituti Superiori di Scienze religiose, presentata lo scorso gennaio alla CEI e alla Congregazione dal Gran Cancelliere. La proposta prevede che nel Triveneto gli Issr accademicamente collegati alla Facoltà diventino 7, così configurati: Issr interdiocesano di Belluno-Treviso-Vittorio Veneto con sede a Treviso e lezioni a distanza (FAD) a Belluno; Issr a statuto speciale di Bolzano-Bressanone presso lo Studio Teologico Accademico di Bressanone; Issr interdiocesano di Gorizia-Trieste-Udine con sede in Udine; Issr di Padova; Corso Superiore di Scienze religiose di Trento a statuto speciale; Issr di Verona; Issr di Vicenza. Secondo questa proposta gli Issr di Portogruaro e Trieste, oltre a Venezia, andranno a terminare la loro attività, assicurando agli studenti già iscritti e frequentanti la conclusione del curricolo accademico e la possibilità di acquisizione del titolo entro ragionevoli termini temporali. Il 5 aprile scorso, presso la sede della Congregazione per l’Educazione Cattolica, i rappresentanti della Congregazione e i membri del Comitato CEI hanno incontrato i Gran Cancellieri e i Presidi delle Facoltà teologiche italiane per la valutazione finale della mappa nazionale degli Issr e la comunicazione delle decisioni in merito. Per quanto ci riguarda, la Congregazione ha espresso la sua soddisfazione e gratitudine per il lavoro attento e preciso che è stato svolto dalla Conferenza episcopale e dalla Facoltà e per la proposta presentata, accogliendola in modo sostanziale ed evidenziando che l’unica situazione che rimane da definire riguarda il Corso Superiore di Scienze religiose di Trento, il quale richiede ulteriore studio. Ci resta ora da lavorare con realismo e lungimiranza per dare attuazione a questo progetto, in modo che la presenza territoriale degli Istituti Superiori di Scienze religiose collegati alla Facoltà e operanti nel territorio garantisca gli elementi necessari per elaborare quelle sintesi di fede e cultura incarnate nelle situazioni vissute delle chiese particolari, tanto importanti per l’evangelizzazione nel mondo di oggi e tanto necessari per formare a una fede pensata.
*Preside della Facoltà teologica del Triveneto
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