Il legame con la gente al centro del ministero di mons. Stafuzza
11 Luglio 2016
Mons. Elio Stafuzza era nato a Saciletto il 21 novembre 1920 da una famiglia contadina; espletati gli studi era entrato in Seminario insieme al cugino Pietro Cocolin, divenuto sacerdote con lui e poi vescovo di Gorizia nel 1967, per portare a termine gli studi classici e teologici. Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale al S.Cuore di Gorizia dalle mani dell’arcivescovo Carlo Margotti il 3 giugno 1944 insieme al cugino e celebrata la prima messa solenne in parrocchia dei Santi Pietro e Paolo.L’inizio del ministero lo vede vicario cooperatore parrocchiale a S.Ambrogio, Cormons, Cervignano e S.Canzian d’Isonzo insieme ad una figura carismatica del clero diocesano don Mario Trampus; nel 1954 è divenuto parroco di S.Vito al Torre. Nel sessantesimo di sacerdozio ha lasciato il servizio diretto ricevendo il titolo di canonico onorario del Capito metropolitano.Don Elio Stafuzza è stato per oltre mezzo secolo al servizio della gente di S.Vito e Nogaredo e della Bassa friulana, collaborando felicemente con i confratelli e con la diocesi, dove il suo rapporto con tutti è stato sempre amichevole e fraterno.Intelligenza vivissima ha superato gli studi con il massimo di voti, distinguendosi per capacità e per intuizione; qualità che gli sono state riconosciute e che lo hanno aiutato ad avere relazioni profonde con le persone e capacità di comprensione con tutti. Il legame con la gente è stato la caratteristica della sua ministerialità e della sua azione pastorale che ha avuto nella catechesi e nella celebrazione dei sacramenti un punto di qualità passando sempre attraverso la cordialità d’animo e la semplicità delle relazioni.Don Elio Stafuzza è stato buono e fraterno con tutti, facilitato dal carattere e dalle grandi capacità ha saputo tessere rapporti profondi con tutti: una ricerca che esercitava nella quotidianità nella consapevolezza di sentirsi ed essere al servizio degli altri. La sua franchezza ed amicizia lo distingueva. Lo spirito di fedeltà ha animato la sue esistenza e la sua opera. Legare le persone alla vita semplice del paese e interessarsi delle situazioni personali e familiari la sua linea: la presenza all’ospedale di Palmanova è stata negli anni costante e viva in un dispiegamento di relazioni vive e partecipate.
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