Affidata all’Erpac la gestione dei musei provinciali isontini

Un ente nato con l’intento di creare una gestione il più possibile a rete del patrimonio culturale regionale, andando a costruire un network tra soggetti istituzionali diversi. Si tratta dell’Erpac – Ente regionale per il Patrimonio Culturale della regione Friuli Venezia Giulia che, tra i suoi compiti, riceve anche la gestione dei musei provinciali di Gorizia.Come ricordato dal presidente della Provincia Gherghetta, il patrimonio museale è diviso tra Gorizia e Monfalcone con un vincolo di insediamento dei beni stessi deciso a livello regionale, che permette di mantenere così il collegamento storico con le città. “L’Erpac – ha continuato Gherghetta – non sarà solo un ente gestore ma mira ad essere un polo di riferimento per tutte le iniziative culturali dell’isontino e della Regione, un volano culturale per costruire il nuovo “pianeta cultura” per il nostro territorio regionale”.Come ogni testimone che passa di mano in mano, anche l’Erpac avrà bisogno – per il primo periodo – di essere accompagnato. Attraverso una convenzione con la Provincia di Gorizia, quest’ultima si impegna, a titolo gratuito, a mettere a disposizione le proprie risorse e il proprio staff. Oltre a ciò, per facilitare la continuità di gestione nella fase di avvio, Erpac mette a disposizione della Provincia di Gorizia una stanza presso i Musei di Borgo Castello e un presso Palazzo Alvarez.  – ha commentato l’assessore provinciale alla Cultura Federico Portelli -, per fare in modo che iniziative e mostre su cui già si lavorava rientrino nella programmazione dell’Ente attuale gestore”. Sono già in programma infatti alcuni appuntamenti a Palazzo Attems (una nuova mostra ai primi di settembre) e alla Galleria Spazzapan di Gradisca d’Isonzo, mentre ha già preso il via la mostra “Guerra e Moda” a Borgo Castello.”La nostra volontà è quella di essere un po’ un hub, uno snodo culturale per tutto il territorio – ha asserito Giampaolo Gaspari, direttore di Erpac -; l’aiuto da parte della Provincia è il benvenuto in un momento di transizione che presenta complessità programmatiche e pratiche”.