Museo all’aperto del S.Michele: attesa per i belvedere

Il Carso è un territorio che sempre più – grazie anche alle tante iniziative messe in atto per commemorare il centenario della Grande Guerra – si sta rivelando capace di catturare l’attenzione di numerosi visitatori in cammino sulle tracce del nostro passato.Tra i luoghi su cui la Provincia di Gorizia ha puntato per questo rilancio storico, culturale ed ambientale, spicca senz’altro San Michele del Carso, interessato da un’ampia serie di interventi di recupero e sistemazione dell’area circostante le gallerie.L’intervento – che segue il progetto dell’architetto Paolo Burgi – è stato appaltato alla ditta Raggioni di Pulfero, che ha iniziato i lavori a marzo. “Si sta lavorando sulla parte di “museo all’aperto” del San Michele – ha illustrato la vicepresidente della Provincia Mara ¤ernic -, per rendere complementare la visita al museo di Borgo Castello a Gorizia; qui c’è il luogo più consono per comprendere la I Guerra Mondiale, le sue strategie, la sua staticità, osservando le gallerie e le trincee che qui percorrono tutto il Carso”. Questa fase dei lavori – che sta interessando la pulizia dell’area, la creazione di due belvedere e l’innalzamento e sistemazione del manto stradale, per creare un collegamento tra due parti di sentiero – sarà ultimata per la fine di settembre.I due belvedere sono collocati uno a nord ed uno a sud, aprendo lo sguardo rispettivamente sulla pianura isontina e le sue colline, riuscendo ad arrivare – nelle giornate terse – fino alle Alpi, e dall’altra parte sul Golfo di Trieste, con la possibilità di vedere anche la costa istriana, Grado e Venezia. Il belvedere nord sporgerà di circa 6 metri, mentre quello sud sarà leggermente più piccolo, con uno sbalzo di circa 3 metri e mezzo; avranno una struttura il meno invasiva possibile, utilizzando colori e materiali che si amalgameranno con quelli esistenti, per dare più importanza al luogo sacro che alla struttura architettonica in sé. “Questo è un luogo dove sono morte centinaia di migliaia di persone – ha ricordato ¤ernic -, è giusto trasmettere emozioni e raccoglimento”. Per aiutare a comprendere il dramma della Grande Guerra, oltre ad una rosa dei venti, che servirà per orientarsi nel panorama, saranno collocati anche dei versi emozionali e delle parole per ricordare gli storici avvenimenti di cento anni fa.Conclusi invece i lavori di messa in sicurezza delle gallerie: ora dispongono di tiranti e reti contenitive lungo soffitto e pareti, nuovo impianto di illuminazione – studiato in modo da dare rilievo anche alla pietra e al fenomeno del Carsismo – e una cartellonistica rinnovata.