Quelle storie “sotto un cielo senza confini”
26 Settembre 2016
In questi anni che si ricorda l’anniversario della prima guerra mondiale non manca una pubblicistica che racconta quell’immane tragedia che si consumò in gran parte sul fronte dell’Isonzo e sulle alture del Carso. Nelle librerie arriva in questi giorni un volume che è diverso da quelli editi in questi ultimi mesi. Non racconta la guerra, almeno non è la parte principale, ma una storia d’amore tra un fedele gendarme nel Friuli austriaco e la rampolla di una benestante famiglia cormonese di spiccate simpatie italianiste. La loro unione, avversata dal parentado, si svilupperà comunque e con forza rara, nonostante le avversità e la tragedia della prima guerra mondiale sotto una volta celeste indifferente ai confini umani. Il libro si intitola infatti “Sotto un cielo senza confini (Il cielo di Cormons)” ed è stato scritto da Livio Ciancarella ed è edito da Ibisko Ulivieri. Protagonisti sono Carlo Dilena, vicebrigadiere della gendarmeria austro-ungarica in servizio a Cormons, e Maria Russian, figlia di una delle famiglie più in vista del centro collinare. Carlo e Maria sono i bisnonni dell’autore del libro, che ha ricostruito questa vicenda a partire dai racconti di famiglia e confermata da documenti d’archivio riguardanti il Litorale austriaco e i destini di migliaia di Italiani sudditi dell’aquila bicipite. E nel contempo ripercorre la storia di Cormons negli anni precedenti e durante la prima guerra mondiale attraverso testimonianze inedite, la storia di una famiglia, la famiglia Russian, che gestiva l’Albergo ristorante Leon Bianco, le vicissitudini dei protagonisti durante e dopo il conflitto. Si racconta del ponte sullo Judrio a San Rocco di Brazzano che Dilena con i suoi gendarmi cercò di far saltare la sera del 23 maggio e della sparatoria con i finanzieri italiani; lo stesso ponte dove alcuni anni prima nacque l’amore tra Carlo e Maria.Il libro, avvincente e di piacevole lettura, è stato presentato in anteprima nella sala di rappresentanza di Palazzo Locatelli, a Cormons, dal giornalista Franco Femia. L’opera di Ciancarella ha ottenuto il primo premio al San Domenichino di Massa e si è classificata seconda a al premio internazionale R. Micheloni di Aulla.
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