Da Vittorio Veneto al santuario del Preval

Significativo l’itinerario seguito dall’Ufficio Pellegrinaggi della diocesi di Vittorio Veneto per concludere il ciclo di attività del 2016. La scelta è caduta, come già l’anno scorso, sulla terra goriziana della quale sono state scoperte la ricchezza delle compresenze etniche e la complessità di una storia dolorosa, specialmente negli anni a partire dalla prima guerra mondiale. Il viaggio ha portato i pellegrini nella Valle del Vipacco, oggi Slovenia, con sosta di fede nel bellissimo borgo di Santa Croce di Aidussina dove la messa è stata celebrata dal direttore dell’Ufficio e parroco di Farra e Soligo don Brunone De Toffol nell’atmosfera raccolta dell’antico Convento dei Cappuccini presso il castello degli Attems. A coinvolgere ancor più, il ricordo del Beato Marco d’Aviano, pure cappuccino, apostolo di pace e grande annunciatore di misericordia (vedasi il Giubileo in corso), legato alla storia e di Gorizia e della terra di provenienza dei pellegrini. Nel pomeriggio due tappe isontine aggiuntesi a quelle dell’esperienza del 2015 in città e nei santuari mariani d’oltreconfine della Castagnevizza e di Monte Grado e a quello di Rosa Mystica a Cormons. Le soste sono state a Sant’Andrea di Gorizia e al santuario di Santa Maria Regina dei Popoli in Preval (Mossa), con accoglienza calorosa di don Carlo Bolcina e don Maurizio Qualizza i quali hanno messo a fuoco il valore, e anche le fatiche, della comunione tra i popoli cementata qui dal culto alla Madonna. Ricordato pure San Giovanni Paolo II nei giorni della memoria liturgica del 22 ottobre.