I mosaici in legno di Franco Sartori in mostra
31 Ottobre 2016
Qualcuno potrebbe pensare che bastino tempo e pazienza per comporre dei mosaici di legno, unendo migliaia di piccoli quadratini di appena cinque millimetri di lato ciascuno, facendoli combaciare perfettamente tra di loro, fino a regalarci delle pregevoli rappresentazioni, reali o fantasiose, che per bellezza e tecnica di realizzo strappano incanto e ammirazione a chi le osserva. Così non è però, in quanto per far questo, oltre al tempo e alla pazienza, bisogna possedere un dono che la natura concede soltanto a pochi eletti, a cui va aggiunto tanto amore per il legno, passione, professionalità, esperienza e fame di cultura, intesa come irrefrenabile e continuo desiderio di ampliare le proprie variegate conoscenze per migliorarsi e affinarsi e creare altre opere. Doti, queste, che l’artista Franco Sartori, classe 1940, di Mariano del Friuli, possiede da sempre ed ha messo nuovamente insieme in questi giorni, per regalare l’ennesima chicca ai suoi compaesani, ai suoi tanti estimatori e a tutti coloro che amano l’arte pura, quella artigianale, quella che sta scomparendo per mancanza di seguaci.Si tratta di una pregevole e originale rassegna, composta da una decina di quadri realizzati con la tecnica del mosaico ligneo, allestita nella sala espositiva della biblioteca comunale in via Manzoni, 54, a Mariano del Friuli. Una mostra senza titolo e senza descrizione delle opere, come ha voluto far presente nel corso della cerimonia inaugurale, il sempre modesto e discreto Sartori, dicendo che pensare a tutto ciò gli avrebbe rubatoo troppo tempo, distogliendolo dal suo lavoro, lasciando pertanto al visitatore il compito di interpretare le sue opere.Cerimonia inaugurale che si è tenuta davanti ad un folto pubblico e alla quale erano presenti anche il sindaco di Mariano, Cristina Visintin, nonché il parroco don Michele Tomasin, mentre a parlare dell’artista è stato con molto garbo l’ex sindaco di Mariano, Adriano Nadaia, che ha definito Sartori un uomo con due grandi amori, il legno e la famiglia, con la moglie Graziella in primis, che lo sostiene con molto orgoglio, diventato nel tempo un patrimonio ed una ricchezza per il paese, a cui ha donato molte opere presenti anche in municipio, così come rappresenta un valore aggiunto ed una grande risorsa per il paese, quando si dedica, come gli è già capitato più volte, di impiegare il suo tempo e la sua professionalità per recuperare e restaurare opere locali di grande interesse storico e religioso.Ricordiamo che la mostra resterà aperta fino l’11 novembre e si può visitare lunedì, mercoledì e venerdì dalle 16 alle 18.30, domenica dalle 10.30 alle 12.30.
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