Il fenomeno dell’immigrazione, dati alla mano

Giunto il secondo appuntamento del ciclo di incontri “Storia in città”, evento dell’Universitá di Trieste per portare alcune lezioni universitarie fuori dalle mura dell’ateneo nella città di Gorizia e nello stesso capoluogo regionale. Quest’anno il tema verte su “Fare spazio. Migranti, esuli, rifugiati di ieri e oggi”.La Lectio di mercoledì 19 ottobre, presso la Sala Della Torre della Fondazione CaRiGo, ha sottolineato come l’Europa si sia negli ultimi decenni trasformata da continente di emigrazione a continente di immigrazione. Dato quasi scontato oramai: basta aprire il notiziario televisivo per vedere le numerose barche che approdano o cercano di approdare sulle coste sicule. Ma uno sguardo più nello specifico e l’ausilio di precedenti storici ben documentati sono riusciti in poco tempo a smontare numerose tesi populistiche propugnate da sedicenti politici.Dopo l’introduzione del prof. Pietro Neglie la parola è passata ad Alessio Fornasin docente di demografia preso l’Universitá di Udine: “enormi spostamenti di persone sono cominciati con l’Ottocento”. In particolare il primo evento che scatenò il muoversi di numerose persone fu la Grande Carestia irlandese del 1845. Le migrazioni, inoltre, non sono un fenomeno che colpisce a turno alcuni Stati ed altri no, capovolgendosi poi più avanti: “secondo uno studio dell’ungherese Ferenczi, compiuto negli anni ’60, si nota come tra il 1821 ed il 1924 le persone che migrarono furono quasi 49 milioni e gli Stai Uniti furono la meta privilegiata” continua Fornasin, “in particolare gli italiani dell’Italia meridionale si dirigevano verso l’America del nord, mentre gli italiani settentrionali tendenzialmente verso l’Argentina o i paesi dell’america Latina”. Ha preso poi la parola Donatella Greco, docente di Metodologia della Previsione Demografica dell’ateneo tergestino, che, dati alla mano, ha constatato come negli ultimi 15 anni il numero di persone che hanno migrato sia decisamente aumentato: “nel 2000 chi si spostava era circa il 2,9% della popolazione mondiale, cioè 173 milioni. Nel 2015 erano 243,7 milioni, cioè il 3,3%”. Anche se osservando le nostre città non sembra così, un immigrato su due è di sesso femminile: la componente rosa è il 48,2% del totale. C’è poi da tenere a mente la percentuale di migranti in base alla popolazione poiché a livello globale l’Italia è al dodicesimo posto con lo 0.2% di stranieri tra tutta la popolazione (addirittura meno della media europea che si attesta sullo 0.3%). Per parlare ancora di più nello specifico si può prendere in considerazione anche solo il Friuli Venezia Giulia: il 51,4% degli stranieri ha acquisito nell’ultimo anno la cittadinanza e il numero di immigrati è dunque in calo, mantenendo comunque la percentuale del 2.10% di stranieri residenti su suolo friulano. Un po’ di informazione in più, dunque, serve non solo ad evitare di disinformare gli altri ma ad avere una chiara visione della realtà in cui si vive.