Don Valle, insegnante, e fondatore di parrocchie
21 Novembre 2016
Ha chiuso gli occhi a questo mondo don Romano Valle, canonico onorario del capitolo metropolitano, l’ultimo prete diocesano che abbiamo visto (in ogni momento tranne che durante le gite in montagna) con la veste talare. Aveva 95 anni, essendo nato a Gorizia nella zona di Straccis, il 7 settembre 1921. Una famiglia molto modesta che lo vide entrare in seminario per diventare sacerdote: è uno degli ultimi sacerdoti che ha frequentato il seminario minore e quello teologica diventando sacerdote nel 1946 per le mani dell’arcivescovo Margotti nella chiesa di S.Carlo a Gorizia Una classe di sacerdoti friulani e sloveni, croati e italiani, fra i quali non mancano le figure di alcuni vescovi.Diventato sacerdote , anche a causa della scarsa salute, accompagnò l’ingresso a Monfalcone, parrocchia di S.Ambrogio, del nuovo parroco don Foschian, che lo accolse insieme ad altri cappellani. Insieme con lui, oltre ad altri sacerdoti, camminò per quasi venti anni don Deluisa, parroco di S.Giuseppe. Le primizie del sacerdozio sono state anche per don Valle particolarmente intese, fra scuola e attività formativa fra gruppi dei ragazzi e dei giovani. Un tempo di intense amicizie e di grandi attese. Nel 1966, alla morte precoce del decano, don Valle fu trasferito a Gorizia nella parrocchia del S.Cuore dove operò per alcuni anni: nel 1970, con la istituzione di nuove parrocchie cittadine, si assunse l’incarico di essere primo parroco della nuova parrocchia di S.Giovanni di Dio e S.Giusto. Un rione di tanti figli e che prese forma sottola sua attenta cura. Molteplici sono le iniziativa che egli avvia e che rendono la vita del borgo e della parrocchia particolarmente vivace. Contemporaneamente, come in occasione del ministero monfalconese, don Valle è stato insegnante di religione nelle scuole; a Gorizia la sua opera è legata ad un felice periodo all’istituto dei ragionieri e geometri. Una presenza qualificata e ricordata a lode di un magistero di vita.Nel 1985, don Valle accetta un ultimo trasferimento: diventare parroco di S.Ambrogio e decano. Un ritorno che lo vide strenuamente impegnato per oltre venti anni, fino al 1998. Per lui fu un innesto di giovinezza nel ritrovare amicizie e legami; egli vi si prodigò diventando il centro di una intensa attività formativa e organizzative. Sono proverbiali le sue catechesi di cresima per gli adulti e i suoi incontri di formazione; altrettanto significative la sua visita alle famiglia per la benedizione delle case e la sua presenza in canonica, dove tutti lo potevano incontrare. Da Gorizia, poi, portò l’esperienza delle camminate in montagna al giovedì: con lui tante persone, amici e colleghi di scuola, giovani e ragazzi, sperimentarono l’esperienza di andare in montagna. Una esperienza che lo rendeva felice e che visse finchè le forze lo sostennero.Nel tempo del suo servizio a Monfalcone, don Valle rinnovò l’oratorio e si assunse il compito di animare l’asilo infantile S.Maria dopo l’abbandono delle religiose. E’ stato anche componente del Collegio dei consultori (1994-1999). Quando le forze lo abbandonarono si ritirò alla casa del clero a Gorizia. Si è spento nella notte fra l’8 ed il 9 novembre.Sacerdote secondo un chiaro schema teologico e pastorale, don Valle ci ha sempre aggiunto la sua serenità e la capacità di accompagnare i fatti con un suo commento, letterario o di amicizia ma anche dottrinale come sapeva essere. Uomo di relazioni, aveva attenzione per tutti, riservandosi magari, di una parola in più e di un rilancio del discorso. Affabulatore si è costretto sempre a stare dentro alle situazioni della vita che non sempre sono state facili con lui. Anche per questo in tanti sono venuti per ringraziarlo.Il rito di commiato, presieduto dall’arcivescovo Carlo e concelebrato da numerosi sacerdoti, ha avuto luogo al duomo di Monfalcone con notevole partecipazione di persone venute a salutare il sacerdote che ha dedicato quali 60 anni al servizio della chiesa di S.Ambrogio. a tante famiglie e tanti amici. Don Valle è stato collocato nella tomba dei sacerdoti al cimitero comunale della città dei cantieri.
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