Inaugurato il presepe dedicato ai 300 anni della parrocchiale

Anche quest’anno sono stati molti i cittadini di Romans d’Isonzo, che hanno affollato piazza Candussi per assistere all’inaugurazione del tradizionale “Presepe della Comunità”, promosso come le volte precedenti dalla locale associazione “La Miglioranza”, con la collaborazione di tanti volontari e rappresentanti di alcune associazioni del luogo, Asar, Bocciofila, Udinese Club Romans e Borc San Martin, che anche stavolta, nella piazza stessa, hanno realizzato le loro casette natalizie con cui rendere più significativo l’appuntamento e più suggestivo il clima natalizio. Il presepe di quest’anno è stato dedicato alla piazza della chiesa parrocchiale, che quotidianamente viene attraversata dai romanesi e fa parte loro consueto vivere, ma pure alla chiesa stessa, il cui perimetro, con tanto di campanile, è stato tracciato con dei tubi fluorescenti posati davanti al presepe, per ricordare che quest’anno la parrocchiale ha appena celebrato i suoi 300 anni di vita, essendo stata consacrata il 29 novembre 1716. Lo ha sottolineato, ricordando l’evento nel corso della cerimonia inaugurale, il presidente della “Miglioranza”, Lorenzo Passador, che aveva al suo fianco Daniela Antonioli, mentre gli interventi del parroco don Flavio Zanetti e quello del sindaco Davide Furlan, hanno posto soprattutto in risalto il Natale dei meno fortunati, di coloro che sono prigionieri della povertà e del freddo e a quanti devono convivere con le guerre e che spesso scappano dalla loro terra per allontanarsi dalle barbarie. La cerimonia inaugurale è stata allietata dai brani del gruppo corale misto “Io, tu, noi”, di Villesse, diretto dalla maestra Laura Belviso e dall’offerta ai presenti di panettone e vin brulè. Il tutto è stato proposto col contributo della Fondazione Carigo, della BCC di Staranzano e Villesse e della BCC di Lucinico Farra e Capriva, col sostegno materiale delle Officine di Sergio Pupin, della Red Wire e di Franco Bulfoni, mentre Bruno Zorzin e Giorgio Blasizza hanno realizzato la struttura metallica della chiesa, anche grazie alla disponibilità di Luigi Morgut.