Comunità in festa per il 40° di sacerdozio di monsignor Greco
2 Gennaio 2017
Il 26 dicembre 1976 per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria dell’arcivescovo Pietro Cocolin don Arnaldo Greco riceveva l’Ordine Sacro nel grado del presbiterato. Nato il primo Marzo 1952 a Monfalcone è cresciuto nella città dei cantieri accanto a mons. Oliviero e Pietro Cocolin alla parrocchia di S.Ambrogio. Dopo aver frequentato le scuole Salesiane a Gorizia ha intrapreso lo studio teologico entrando nel seminario Goriziano. Ordinato diacono il 4 dicembre 1975 prestò servizio presso la stessa parrocchia del Duomo di Monfalcone attendendo l’ordinazione presbiterale che slittò da maggio a dicembre anche a causa della tragedia del terremoto del Friuli. Quarant’anni di vita sacerdotale, quelli di don Arnaldo, improntati sull’amore per il servizio pastorale e la cura d’anime iniziato con gli anni in cui ha svolto l’incarico di vicario cooperatore a Monfalcone e Cervignano. In seguito è stato vicario economo a san Martino di Terzo e Vicario Cooperatore a Grado. Successivamente gli è stata affidata la guida come parroco di San Marco al Villaggio del Pescatore (1985 – 1992), di Sant’Elisabetta a Fogliano (1992 – 1994) e della Madonna della Misericordia a Gorizia, dal 1994 al 2011. È stato, poi, amministratore parrocchiale di San Lorenzo e Mossa ricoprendo sempre numerosi incarichi di responsabilità a livello diocesano. Per il suo impegno a favore dei sofferenti e degli ammalati in pellegrinaggio a Lourdes assieme all’UNITALSI e ad altri movimenti è Cappellano Onorario della Grotta di Lourdes. Cappellano di Sua Santità dal 2008, da molti anni segue il Sovrano Militare Ordine di Malta, del quale è Cappellano Conventuale. Proprio nella comunità di Mossa, che ha seguito negli ultimi quattro anni ha festeggiato questo importante traguardo, assieme agli ex parrocchiani giunti un po’da tutte le zone dell’Arcidiocesi, ai famigliari e a mons. Centomo, mons. Pasquali, don Qualizza e al diacono Petri. Una celebrazione solenne ma famigliare, nella quale mons. Centomo all’omelia ha ricordato come in quarant’anni di servizio sacerdotale don Arnaldo ha testimoniato e continua a testimoniare fedelmente Cristo specialmente nel servizio verso gli ammalati e i sofferenti, non dimenticandosi mai di essere stato inviato per amore a donare la misericordia di Dio e il suo conforto a chi ne ha più bisogno. L’affetto dei tanti convenuti e le tante attestazioni di stima valgono più di tanti discorsi celebrativi: con la sapienza pastorale e l’attenzione amorevole verso le persone che incontra don Arnaldo ha costruito e non smette di costruire quel “monumentum aere perennius” di oraziana memoria nei cuori delle persone che il Signore ha posto sulla sua strada e che magari dopo molti anni ancora lo ricordano con tanto affetto.Che il Signore continui a fargli sentire viva la sua presenza ed essere valido testimone del suo Vangelo.
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