Emporio della Solidarietà: un progetto rinnovato e consolidato per il territorio
2 Gennaio 2017
La crisi economica degli ultimi anni, con la perdita di tanti posti di lavoro, e il diminuito potere d’acquisto sono tra le cause principali che hanno portato molte famiglie vicino alla soglia della povertà. A Gorizia da alcuni anni – per far fronte a questa evidente problematica – Comune, Arcidiocesi, Fondazione Cassa di Risparmio e Croce Rossa Comitato di Gorizia, si sono uniti per dare vita all’Emporio della Solidarietà, un luogo dove poter acquistare generi di prima necessità in un contesto autonomo e dignitoso che la distribuzione della tradizionale “borsa della spesa” non consentiva.Grazie alla firma di un nuovo accordo tra i firmatari della convenzione, oggi il progetto viene rinnovato e consolidato anche nei Comuni dell’Ambito socioassistenziale Alto Isontino, con l’apertura di un ulteriore Emporio a Gradisca d’Isonzo, presso l’ex canonica di Santo Spirito.”Si tratta di un’iniziativa molto importante – ha commentato Enrico Barba, responsabile dei Servizi Sociali dell’Ambito Alto Isontino – e Gorizia è stata, insieme a Roma e Prato, una delle tre esperienze pilota in questo progetto, ora diffuso più ampiamente in tutta Italia”.Destinatari del progetto sono tutti coloro che si rivolgono per un aiuto ai Centri d’Ascolto della Caritas diocesana e delle Caritas parrocchiali, alla Conferenza San Vincenzo, al Gruppo di Volontariato Vincenziano, al Comitato locale della Croce Rossa Italiana, alla Comunità Arcobaleno e al Servizio Sociale dei Comuni dell’Ambito Alto Isontino. Se in possesso dei requisiti fissati per il riconoscimento del credito di spesa, i richiedenti sono dotati di una tessera che consente di accedere all’Emporio e procedere con gli acquisti, scegliendo ciò che realmente serve al proprio nucleo famigliare. “Dal punto di vista pratico, della vita di ogni giorno, ciò è molto rilevante – ha osservato il sindaco Ettore Romoli – perché evita la consegna di “buste della spesa” che magari contengono beni di cui una famiglia non necessita; qui si può scegliere cosa acquistare. C’è grande dignità nel non ricevere ma nell’avere una propria autonomia, nel fare una propria scelta”.Ulteriore punto di forza – insieme alla dignità del poter scegliere – del progetto dell’Emporio della Solidarietà è l’accompagnamento degli utenti, che non sono mai lasciati soli, ma seguiti in un vero e proprio percorso, affinché possano pian piano uscire dalla situazione di difficoltà che stanno vivendo e, di volta in volta, lasciare gli strumenti assistenziali. Non da ultimo l’Emporio è anche uno strumento educativo, che insegna limitare gli sprechi, razionalizzando le risorse, dando così un chiaro segnale di cambiamento degli stili di vita. “È un orgoglio poter dire di essere stati tra i primi in Italia con questo progetto – ha raccontato l’arcivescovo Redaelli – ed è importante il fattore della relazione che è presente all’interno dell’Emporio: c’è sempre la presenza di un operatore, non per “sorvegliare” ma per accompagnare alla spesa. È la relazione e l’attenzione verso di essa che aiuta ad uscire dalla situazione di bisogno”.I generi di prima necessità venduti all’emporio arrivano da una rete di donatori che comprende aziende produttrici, grande distribuzione, negozi, mercati e raccolte private. I firmatari dell’accordo forniscono contributi economici per la gestione e il personale e mettono a disposizione i locali.Con la prossima apertura del secondo Emporio della Solidarietà dell’Ambito Alto Isontino, a Gradisca, si punta a sostenere indicativamente un migliaio di famiglie in difficoltà. Per l’ambito Basso Isontino, dal marzo 2015 è operativo un Emporio a Monfalcone.
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