Tre progetti per ricordare Daniele Mocchiutti
16 Gennaio 2017
Il 15 gennaio di un anno fa terminava la sua vita terrena il volontario missionario Daniele Mocchiutti. Aveva soltanto 53 anni ma la malattia, contro la quale aveva lottato e sperato per 3 anni, lo ha portato via alla mamma Maria, alla moglie Maria Chiara, al figlioletto Mateo, ai fratellli e sorelle, parenti e ai tanti e tanti amici. E’ stata una grossa perdita e sofferenza anche per il Centro Missionario Diocesano, perché Daniele assieme ad Andrea Fragiacomo, è stato il primo dei volontari del CVCS ad operare in Costa d’ Avorio nel Centro agricolo per la formazione dei giovani catechisti a Brobo. Erano partiti assieme nel mese di novembre del 1983, dopo aver ricevuto il crocefisso e il mandato missionario dallo stesso Papa, Giovanni Paolo II, nella basilica di S. Paolo a Roma, in occasione della Giornata Missionaria Mondiale dell’ottobre 1983.La morte di Daniele, se aveva creato tanto dolore, aveva però anche suscitato in tanti, a partire dai suoi famigliari, il desiderio che fossero realizzate delle opere di bene proprio in quelle terre in cui aveva operato, a favore dei giovani impegnati in campo agricolo.Subito si pensò a don Michele Stevanato, parroco nella missione di Belleville a Bouakè che aveva la cura anche di una ventina di villaggi nella brousse.Don Michele già aveva avviato delle cooperative agricole per i giovani catechisti, in modo che non fossero obbligati ad emigrare al sud del Paese per il loro sostentamento. Don Michele ha individuato 3 località. La prima nel villaggio di Houdji, dove si sono messi a dimora i vivai con nuove coltivazioni di pomodori, cetrioli, zucchine e cavoli.La seconda località prescelta è stata Manikro, dove sorge il villaggio lebbrosario e dove il 25 gennaio 1970 l’arcivescovo Pietro Cocolin, nel suo primo villaggio in Africa, inaugurava le tante casette per i lebbrosi donate dalla generosa gente della nostra diocesi.Qui si è deciso di fare l’allevamento di capre, chiamate del “Sahel”, perché particolarmente adatte per quelle zone, unitamente all’allevamento di maiali, perché essendo vicina la città di Bouakè, con il suo milione di abitanti, è facile il loro utilizzo.Inoltre, sempre a Manikro, si è puntato sulla coltivazione di alcuni campi, con ortaggi, cavoli, pomodori, zucchine ecc… sempre confidando nella vicinanza della città per la vendita dei prodotti.E un terzo progetto si è dato avvio a Tieple, dove la diocesi di Gorizia aveva già realizzato una scuola cattolica. Qui oltre ai giovani catechisti sono stati coinvolti anche gli insegnanti della stessa scuola. Anche a Tieple sono stati messi a dimora alcuni campi destinati a ortaggi vari come a Manikro.Per questi progetti don Michele aveva ricevuto oltre 8.000 euro, frutto di donazioni dei famigliari e di tanti amici di Daniele.Ed ora nel suo ritorno a casa ci ha portato la rendicontazione. Ad un anno esatto dalla morte di Daniele don Stevanato ha portato a casa la rendicontazione finanziaria e soprattutto fotografica dei 3 progetti sorti in memoria di Daniele.E’ veramente consolante constatare che i progetti proposti, frutto della generosità di tante persone, siano stati realizzati nel corso di un anno.Daniele ricordato per la sua generosità viene onorato e ricordato con riconoscenza dai giovani agricoltori catechisti ivoriani, che come lui, oltre all’amore per la terra, ispirano la loro vita al Vangelo.Domenica 15 alle 10 nella parrocchiale di Villanova dello Judrio verrà celebrata una messa una messa in suffragio di Daniele cui sono invitati in modo particolare quanti hanno avuto modo di conoscerlo e di apprezzarne l’opera missionaria.
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