Caritas parrocchiale in prima fila
30 Gennaio 2017
Quando la crisi, non solo economica ma per certi aspetti sociale, morde e colpisce una parte della comunità la Caritas parrocchiale è in prima fila a cercare di dare un aiuto concreto a chi ha bisogno, senza guardare al colore o alla religione delle persone. Se c’è da aiutare si aiuta, rimboccandosi le maniche in silenzio, senza pubblicità, chiedendo solo, al di là della solidarietà della gente che non manca, l’apporto di nuovi volontari perché il lavoro è tanto.
I numeri delle richieste di aiutoParlano inequivocabilmente le cifre.I dati aggiornati al 31 dicembre 2016, e resi noti nel corso dell’ultimo Consiglio pastorale parrocchiale, indicano che la Caritas segue costantemente 78 famiglie per un totale di 208 persone. Si tratta di nuclei familiari di varia composizione: si va da una famiglia di 8 persone a 30 costituite da una sola. E queste persone sono per la maggior parte residenti a Cormons. Si tratta solo di pensionati, disoccupati, separati, persone sole, che per varie vicissitudini non riescono a sbarcare il lunario. Di queste 208 persone il 30 per cento è rappresentato da bambini e ragazzi da 0 ai 16 anni, il gruppo più numeroso (30) è quello che va dagli 11 ai 16 anni. E, come lieta notizia da segnalare, tra il 2016 e l’inizio di quest’anno nelle famiglie assistite dalla Caritas si sono registrate cinque nascite e si è riusciti a soddisfare tutte le esigenze, dal letto alle carrozzine, ai box, passeggini e accessori vari per i neonati oltre che vestiti, lenzuola e giocattoli.Più della metà delle famiglie, per la precisione 43, sono di nazionalità italiana e il resto è straniera di cui 7 originarie del Marocco, 6 della Romania e Macedonia, 4 albanesi, 3 della Costa d’Avorio, 2 del Senegal e dell’Algeria e poi ci sono tre famiglie di Nigeria, Bulgaria, Ghana e Ucraina. Alla Caritas si rivolgono, ma solo per richieste di vestiario e accessori vari per la casa circa 20 persone più una decina di passaggio alla settimana chiedono abbiglia enti e alimenti. L’area di intervento della Caritas riguarda anche le parrocchie del circondario. Se la maggior parte delle famiglie (43) risiede nel capoluogo collinare, le borse delle spese vengono consegnate anche a Brazzano (8 famiglie), Medea (8), Capriva del Friuli (7), San Lorenzo Isontino (3), Dolegna del Collio (3), Borgnano (3), Mariano (2), Moraro (1) e Mossa (1). Lo scorso anno sono stati distribuite mensilmente, e per d 12 mesi all’anni,78 confezioni di riso pari a 78 chilogrammi, 630 di pasta (315 kg), 78 di olio di oliva o semi (78 litri), 78 di zucchero (78 kg), 78 di caffè (19,5 kg), 300 di tonno (24 kg), 370 di legumi (148 kg), 310 di pelati (124 kg), 320 di latte (320 litri). Queste famiglie vengono assistite dalla Caritas non solo con la consegna mensilmente della borsa della spesa, ma anche se richiesto con capi di abbigliamento, il pagamento se necessario di bollette in collaborazione e in accordo con la Caritas diocesana di Gorizia e saltuariamente, assecondo di quanto la Caritas riceve, anche con prodotti di igiene personale, pulizia per la casa e pannolini per i bambini. Nel mese di settembre vengono anche preparati degli zaini e materiale scolastico da consegnare agli studenti delle famiglie assistite. I generi alimentari distribuiti provengono dal Banco alimentare di Udine dove il ritiro della merce avviene ogni secondo martedì del mese, dalla Fead (Fondo europeo di aiuto agli indigenti), raccolte promosse periodicamente nei supermercati locali (Crai e Coop di Cormons), dai cestelli di raccolta presenti in diversi punti vendita locali (Risparmio Casa, Despar, Maxi discount di Cormons) e da donazioni di privati. La recente raccolta effettuata in una domenica di Avvento ha permesso di ricevere 175 borse della spesa contenenti 1760 prodotti tra alimenti e generi vari. Ed è opportuno segnalare per chi vuole donare generi alimentari che sono graditi e molto utili quelli a lunga conservazione come riso, olio, legumi vari, e in particolare latte e tonno.
La rete di sostegnoÈ ampia, comunque, la rete di associazioni, enti e privati che collaborano con la Caritas. Oltre alle associazioni parrocchiali, il Gruppo missionario, da citare il sostegno che viene dato dalle associazioni cormonesi Amatori Leon Bianco, Misericordia e Francesca Messina. Ci sono poi “Udin aiuta”, un’associazione onlus che dona alla Caritas giocattoli da regalare ai bambini in occasione del Natale. La Caritas di Cormons dona poi abbigliamenti di vario genere, materassi, letti e giocattoli all’associazione di volontariato internazionale “Bambini senza frontiere” di San Giovanni al Natisone. La Caritas riceve poi da alcuni negozi pane, verdura e frutta fresche. Due aziende agricole del territorio hanno provveduto a inserire 5 persone segnalate dalla Caritas per la vendemmia. Gli Artisti Associati hanno donato alla Caritas, nel periodo natalizio, biglietti per spettacoli al Teatro Comunale di Cormons. È attiva anche una rete di collaborazione con la Caritas diocesana di Gorizia, con l’associazione Sos Rosa di Gorizia, con le Caritas parrocchiali di San Giovanni al Natisone e Gradisca e con le parrocchie di Medea, Capriva e Mariano. Non stanno con le mani in mano neppure i richiedenti asilo politico, che risiedono a Cormons, Sono in diversi che collaborano a scaricare i prodotti che mensilmente arrivano dal Banco alimentare e, su richiesta, provvedono alla pulizia del giardino e dell’area circostante. La Caritas ha aperto da maggio dello scorso anno, nella sede di via Pozzetto, anche un Centro di ascolto aperto ogni sabato dalle 9 alle 12. Volontari della Caritas ascoltano le esigenze delle persone, verificano la loro situazione attraverso documenti (certificazione Isee, autocertificazione informativa, documenti e verifiche con l’assistente sociale del Comune). Ci sono poi incontri con le famiglie per verificare realmente i bisogni e le necessità. Lo sportello della Caritas, sempre in via Pozzetto, è aperto invece nelle giornate di martedì dalle 16.30 alle 18, mercoledì dalle 17.30 alle 19, venerdì dalle 9 alle 11 e sabato dalle 9 alle 12. E non mancano nuove proposte per il futuro a partire dalla festa annuale della Caritas con un pranzo, mentre altre attività in programma sono quelli del coinvolgimento dei cresimandi e dei ragazzi dell’Acr, incontri di formazione da svolgere 2/3 volte l’anno per i volontari, la creazione di un logo della Caritas parrocchiale da parte dei ragazzi con il coinvolgimento dei catechisti o degli animatori del Grest. C’è anche la proposta di effettuare da febbraio delle domeniche aperte per far conoscere l’attività della Caritas in modo da coinvolgere sempre di più la comunità.Come si vede quella della Caritas parrocchiale è un’attività ampia svolta con discrezione, in silenzio, poco conosciuta, ma dietro quel lavoro c’è tanta generosità da parte dei volontari, che attualmente sono 12. Ma non bastano vista la mole di lavoro. Servono persone che dedicano un po’ del loro tempo libero specialmente al Centro di ascolto dove i volontari si contano sulle dita di una mano. E c’è sempre più gente che bussa a quella porta.L’attività che la Caritas parrocchiale svolge a favore degli anziani della Casa di riposo e della RSA sarà oggetto di un altro nostro servizio.
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