Alla scoperta dei misteri delle grotte di Borgnano
6 Febbraio 2017
Una vecchia leggenda di Borgnano narra che una strega di nome Medea scappata da Atene cavalcando una scopa e portando un sacco pieno di pietre volò per molto tempo, fino a quando sorvolando la pianura friulana il sacco si ruppe e i sassi caddero formando il colle di Medea. Naturalmente la formazione del colle ha ben altre origini e trattandosi dell’ultima propaggine del Carso verso la pianura anche qui si parla di carsismo e di grotte. Le cavità si trovano tutte nella parte del nord-est del colle, vicino all’abitato di Borgnano. Se ne contano ben cinque: ce ne sarebbe anche una sesta che dovrebbe trovarsi di fronte alla bella chiesetta di San Fosca (sita sul colle di Borgnano), ma le cui tracce si sono perse nei primi anni settanta durante la realizzazione del piazzale antistante.Il “Pozzetto di Borgnano” è la grotta più importante dal punto di vista paleontologico. Fu scoperta nel 1980 dopo lo sprofondamento improvviso del terreno. La dolina che si formò era larga 5 metri e profonda 6 metri. Allora venne fatto un piccolo scavo che portò alla luce una piccola breccia dove vennero trovati alcuni resti di orso Speleaus. I resti sono conservati a Medea presso la sede del municipio e fanno bella mostra di sé in una teca proprio all’ingresso dell’edificio. Dopo quei sopralluoghi la cavità si è progressivamente chiusa, tanto che negli anni venne quasi dimenticata. Un recente sopralluogo avvenuto nel febbraio del 2015 non trovò traccia della cavità, ma soltanto una grande depressione nel terreno. Però a seguito delle intense piogge dell’autunno 2016 si è aperta una piccola ma profonda voragine che ha stuzzicato la curiosità del gruppo speleologico Seppenhofer di Gorizia, che qualche sabato fa, muniti di corda e attrezzatura hanno visitato il posto per effettuare alcuni rilievi. Il diametro del pozzo non ha permesso un eventuale scavo per il sondaggio del terreno, ma con l’aiuto di un sondino si è potuto appurare che il buco scende in un terreno molle ancora per un paio di metri. La forma della cavità adesso è quella di un imbuto e la sua profondità misura circa 5 metri. Si spera che nel futuro la grotta possa riservarci qualche sorpresa, anche perché nelle vicinanze ci sono altre due piccole depressioni (di dimensioni molto minori di quella del pozzetto principale) le quali si sono originate recentemente.Durante i rilievi, approfittando della bella mattina di sole, il gruppo speleologico ha fatto anche una breve visita alle altre grotte, per vedere se c’erano delle novità rispetto a precedenti sopralluoghi nei quali le varie grotte erano state preziosamente censite nel catasto delle grotte del Friuli Venezia Giulia. Per prima è stata visitata la grotta più grande (la grotta 1 di Borgnano): gli anziani del paese dicevano che in antichità esisteva un’uscita dall’altra parte del colle; a confermare questa teoria c’è anche un’altra leggenda che narra che molti anni fa, durante un’invasione, alcuni guerrieri, probabilmente gli unni di Attila, furono imprigionati proprio nella grotta più grande e vennero chiuse sia l’entrata che l’uscita delle grotta. Attualmente la grotta ha due propagazioni, ma i cunicoli diventano via via più stretti e non è possibile proseguire oltre: così il mistero rimane.Durante il sopralluogo è stata corretta anche la posizione GPS della “Grotta di Medea” ma questa non si è potuta visitare perché situata in una proprietà privata. E’ stato un peccato perché l’ultima ispezione risale al 1981: dopo quell’anno l’apertura della grotta venne ostruita per ragioni di sicurezza con uno zoccolo di cemento.La mattinata si è conclusa con la visita all’osservatorio del re, una trincea che serviva di vedetta al re Vittorio Emanuele III durante la prima guerra mondiale e che i testimoni di allora raccontavano che veniva coperta da una lastra di ferro dello spessore di almeno dieci centimetri. L’altra trincea del re si trova vicino al monumento dell’Ara Pacis, ma questa di Borgnano è praticamente sconosciuta e purtroppo sempre più ricoperta dai rovi.Il gruppo si è poi dato appuntamento a fine Febbraio, sempre a Borgnano per un interessante serata divulgativa in collaborazione con la locale associazione di Chei dal Poz.
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