L’apporto alla storia civile e culturale di Vittorio Peri
13 Febbraio 2017
Vittorio Peri (Gorizia 1932-Roma 2006) è figura di grande rilievo nella ricerca storica riguardante la Chiesa universale e quella aquileiese lungo i secoli e in prospettive diverse.Ottenuta la maturità nel Liceo classico di Gorizia, studiò nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove ottenne la laurea sotto la guida di Giuseppe Lazzati, e, dopo avere incontrato personaggi molto autorevoli a Parigi e ancora a Milano, entrò nel 1961 nella Biblioteca Apostolica Vaticana e vi operò quale scriptor graecus fino all’anno 1999.I suoi studi, con le relative edizioni (colpmessivamente parecchie centinaia), si sono applicati a momenti essenziali della storia europea e in particolare della vita della Chiesa; ha grande risalto il suo impegno in una visione ecumenica: per questo suo impegno venne chiamato a far parte, come unico laico, della Commissione per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa.Notevoli sono i suoi apporti alla conoscenza critica della storia civile e culturale del mondo gravitante attorno ad Aquileia e a Gorizia con forme di generosa collaborazione (cfr. “Voce isontina” del 14 gennaio 2006, p. 5).Nella conferenza “Vittorio Peri. Oltre i confini”, che, per iniziativa dell’arcivescovo monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, si terrà nella sala conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, in via Carducci 2, venerdì 17 febbraio a partire 17,45, con l’introduzione della professoressa Liliana Ferrari, Presidente dell’Istituto di Storia sociale e religiosa di Gorizia, parleranno monsignor Cesare Pasini, Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana (“Vittorio Peri. Una testimonianza dalla Vaticana”) e il professor Sergio Tavano (“Vittorio Peri aquileiese e goriziano”).
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