Il vescovo Carlo ha incontrato la comunità di Borgnano

La piccola comunità cristiana di Borgnano ha avuto la gioia di incontrare il Vescovo Carlo domenica 26 febbraio. L’Arcivescovo di Gorizia ha spezzato la Parola e il Pane nella Celebrazione Eucaristica domenicale. Nella sua omelia ha riflettuto sul brano evangelico che è stato proclamato nella Celebrazione. Il Vescovo Carlo si è domandato, “perché gli uomini cercano la ricchezza? E non solo la ricchezza dei soldi, ma anche la disponibilità delle cose, la disponibilità delle relazioni, la realizzazione della propria vita e notate, vorrei riferirmi ad una ricerca “corretta” non di malaffare fatta per dominare gli altri, ma per se stessi, per sé e per la propria famiglia?” “E la risposta è molto semplice: Perché gli uomini si sentono insicuri, si sentono minacciati dal futuro, per gli avvenimenti possibili, insomma tutte le difficoltà ad affrontare la vita. Per questo motivo l’uomo cerca una sicurezza”. In questo modo, continua il presule, ci affidiamo a qualcosa, dipendiamo da qualcosa. Invece se scegliamo di seguire Dio, in realtà scegliamo la libertà, perché non dipendiamo da lui come schiavi, ma siamo suoi figli. Lui non pensa a noi genericamente, ma concretamente attraverso le persone perché tutti noi la provvidenza di Dio la sperimentiamo innanzitutto in famiglia. Per esempio i nonni che sono provvidenza nei confronti dei loro figli dei loro nipoti. Attraverso di loro il Signore ama e dà sicurezza ai ragazzi giovani ed alle persone. Il Vescovo Carlo conclude la sua riflessione facendo una proposta per la Quaresima di quest’anno: fidarci di nuovo del Signore, se lui pensa al cibo, al vestito, forse noi possiamo pensare di più al suo regno, e così ci guadagneremo in gioia, in serenità, in libertà, forse, perché no anche in salute.A conclusione della Santa Messa il parroco, Paolo Nutarelli, ha ringraziato il Vescovo Carlo perché ha voluto celebrare l’Eucarestia con la comunità di Borgnano proprio nel mese in cui si ricordano gli 80 anni di istituzione della Parrocchia.