Quando l’imperatore Carlo I venne salvato dalle acque

La giunta comunale di Villesse ha concesso alla locale associazione culturale di promozione storica, “I Blaudins”, l’utilizzo, attraverso una convenzione, di un’area di 1680 metri quadrati, nei pressi dell’argine del torrente Torre, di proprietà del Comune stesso, per la realizzazione di un memoriale da dedicare a Carlo I d’Asburgo, l’ultimo imperatore d’Austria (1887 – 1922), beatificato, che in quel luogo, il 7 novembre 1917, rischiò di annegare dentro la sua automobile, mentre assieme alla sua scorta stava tentando di guadare il torrente Torre. Quel giorno,  infatti, Carlo I – scrive lo storico Stefano Perini nel suo libro “Vilès uomini e tempi”, – proveniente da Gradisca, giunse a Villesse con l’intento di guadare il fiume percorrendo la passerella di cemento posizionata sull’alveo del torrente, ma la forza dell’acqua impedì al mezzo di proseguire e venne circondato dalle acque, mettendo a rischio la vita di sua maestà. L’imperatore venne tratto in salvo dal suo aiutante di campo principe Lobkovic. In segno di ringraziamento per lo scampato pericolo – scrive ancora Perini – la moglie Zita e l’imperatrice madre Maria Josefa, vollero innalzare una cappella votiva in onore del Sacro Cuore, nel punto esatto in cui Carlo I era sfuggito alla morte. Il terreno venne offerto dal Comune di Villesse e la cappella sorse rapidamente, ma non poté essere completata per il sopraggiungere della sconfitta austriaca, rimanendo priva del tetto. Dopo la guerra, la cappella venne smantellata ed i suoi materiali usati dal Genio civile nella costruzione degli argini”. Col passare del tempo si è perso ogni punto di riferimento della collocazione della cappella, fino a poco tempo fa, quando il presidente dei “Blaudins”, Moreno Weffort, assieme ai suoi collaboratori, hanno ne hanno rinvenuto le tracce decidendo di porvi sopra un manufatto che ricordi la cappella originaria e quell’evento diventato storia. Il tutto verrà inaugurato in novembre.