Tra indifferenza e solidarietà
7 Aprile 2017
Carissimi amici di Voce Isontina, siamo Stefano, Fabio e Maurizio, abbiamo 55, 53 e 52 anni ed abbiamo deciso di scrivere qualche riga in merito alla difficoltà a trovare un lavoro in primis, ma anche per testimoniare la nostra gratitudine verso la Caritas Diocesana di Gorizia.Che dire, le difficoltà, oseremo dire quasi l’impossibilità, a trovare un impiego è cosa nota e risaputa nei tempi moderni e possiamo dire a tutte le età.In particolare, la vicenda di Stefano: sono due anni disoccupato (dopo aver perso un grande appalto con la ditta per cui lavoravo) ed è inutile dire quanti curriculum abbia inviato e consegnato a destra e a sinistra in questi anni fino anche a sfiorare l’ umiliazione in qualche caso.Credo che sentirsi dire “…lei è ormai troppo vecchio..” non fa bene all’animo umano, per tutti ma in special modo per chi ha una famiglia da mantenere. Ti fa trovare spiazzato, impotente con anche un senso di frustrazione.Per non parlare poi dell’indifferenza, palpabile, che percepisci tra molte persone ed anche nelle istituzioni. Quindi che fare?È fin troppo evidente che il concetto di solidarietà rischia di saltare pur essendo consapevoli che nel nostro bel paese ancora resiste, nonostante corruzione e ruberie varie a tutti i livelli. E per fortuna! Non possiamo entrare nel merito di dove viene applicato il concetto di solidarietà nel nostro tessuto sociale, si rischia sempre di scivolare nella retorica se non in politica. Un semplice esempio è il caso nostro, motivo per cui questa lettera, dove c’è stato uno primo interessamento da parte del nostro comune(Romans d’Isonzo) ma su invito della Caritas Diocesana Goriziana. In due parole, sono stati stanziati dei fondi sulla base di un progetto lavorativo che coinvolge disoccupati della provincia di Gorizia; fondi reperiti con l’aiuto di più enti tra cui, i comuni interessati, la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, la Diocesi di Gorizia… possiamo tranquillamente dire che questo è un principio di solidarietà applicata. Che poi ci sia qualcuno che possa essere d’accordo o meno, questo è un altro discorso. Anche se abbiamo un monte ore mensile ridotto e siamo retribuiti con i voucher, che, abbiamo saputo, sono stati eliminati con un decreto, ci sentiamo di ringraziare vivamente in primis la Caritas Diocesana per questa importante opportunità, il nostro comune di Romans che è anche il nostro luogo di lavoro e gli altri enti coinvolti in questa iniziativa di solidarietà.I progetti lavorativi hanno durata di 5 mesi con un monte ore mensile di 50 ore e di volta in volta vengo rifinanziati e rinnovati per ulteriori 5 mesi, nella speranza di trovare comunque un lavoro che ci impegni più giorni al mese. Un grazie, quindi ed ancora, a tutti i soggetti coinvolti in questo progetto lavorativo.
Stefano, Fabio e Maurizio- Romans d’Isonzo
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