Dopo Caporetto la guerra continua
14 Aprile 2017
Proseguono con una nuova mostra le commemorazioni legate al centenario della Prima Guerra Mondiale. “Dall’Isonzo al Piave 1917 – 2017. Dopo Caporetto la guerra continua” il titolo dell’esposizione ospitata negli spazi del Castello di Gorizia, che propone ai visitatori un approfondimento su tutto il terzo anno della guerra italo – austriaca, caratterizzato dalla fine dei combattimenti lungo l’Isonzo, per spostarsi sul fronte del Piave. Speciali focus sono riservati al concerto del maestro Toscanini sul Montesanto, il 26 agosto 2017, e su quelle che Bruno Pascoli – presidente del Gruppo di Ricerca storica “Isonzo” e curatore della mostra – ha definito “le brutalità della guerra”: i gas, con un’esposizione delle maschere antigas utilizzate da tutti gli eserciti belligeranti. “Partendo dalla guerra – ha aggiunto il curatore – si passa poi ad esplorare anche cosa accadde a livello culturale, artistico e sociale”: speciali approfondimenti, collegati non solo agli eventi bellici ma soprattutto a quelli civili, trattano lo sviluppo dell’industria bellica italiana, favorita dalla mobilitazione industriale e il ricorso ai Prestiti di Guerra. Per ciascuna emissione si riassumono i principali aspetti finanziari, mentre maggior risalto viene dato alla tematica propagandistica e artistica attraverso una sintesi delle numerose e pregevoli cartoline dedicate ai vari prestiti, la cui realizzazione fu spesso affidata ad artisti di pregio. All’interno di “Dall’Isonzo al Piave” viene affrontata anche una sintetica trattazione dei Prestiti di Guerra austro – ungarici, che furono sostenuti da una campagna propagandistica affidata quasi esclusivamente ai manifesti pubblicitari creati appositamente per lo scopo dai massimi esponenti del movimento artistico della Secessione.A chiudere il percorso espositivo, una sezione dedicata a Gorizia durante il 1917, anno che comprende il periodo dell’amministrazione civile e militare italiana e si chiude con le immagini, per lo più propagandistiche, del ritorno delle truppe austro – ungariche il 28 novembre 1917, “un lancio per aprire il discorso al 1918”, ha aggiunto Pascoli.Nel corso della presentazione della mostra – realizzata con il contributo comunale e della Fondazione Carigo – il sindaco, Ettore Romoli, ha voluto ringraziare la disponibilità del curatore, dell’esperta d’arte del Comune, Emanuela Uccello, e dei tanti volontari che hanno contribuito alla realizzazione. Un particolare ringraziamento è stato espresso dalla dottoressa Uccello agli appassionati, esperti e collezionisti del Gruppo di Ricerca storica “Isonzo”, che hanno offerto la disponibilità a mettere in esposizione i propri cimeli.La mostra rimarrà visitabile fino al 30 novembre il lunedì dalle 9.30 alle 11.30, dal martedì a domenica dalle 10 alle 19.
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