“Il volto buono della Chiesa”
1 Agosto 2017
Credo sia doveroso ricordare, a un anno di distanza, il nostro padre Enzo Poiana, improvvisamente mancato all’affetto di tanti, nel cuore dell’estate di un anno fa.La memoria va a quei due giorni trascorsi a Padova al convento del Santo, giorni tristi in cui diversi frati che ebbero responsabilità di rilievo in seno alla Provincia mi dicevano come Enzo avesse fatto grandi cose, specie come rettore per far conoscere ancor di più il Santo e in luoghi mai visitati prima, ma anche in confidenza che reggere umanamente un così grande peso, girare il mondo, organizzare quello che nessuno prima aveva organizzato per Sant’Antonio, essere onnipresente per tre mandati, è sovraumano: il cuore non regge!In quei giorni mi dissero anche che nella sua ultima omelia, per l’Assunta a Corona aveva parlato solo del paradiso e del cielo; forse quel cielo nel cuore già lo pregustava, già pregustava la bellezza che l’opera che Dio ha fatto in Maria non poteva concludersi nella terra, ma nel mistero indicibile della sua Assunzione. Certo la vita va avanti, e guai se non fosse così, ma sentendo qualcuno ogni tanto ho la conferma di come padre Enzo manchi, le sue attenzioni, la sua umanità, il suo modo di fare, quella “friulanità” in convento che fa ricchezza assieme alle altre sensibilità che là ci sono. Ogni persona è unica e irripetibile e così i doni che il buon Dio concede, e ogni morte ci impoverisce.Di quei gironi ricordo ancora una frase letta in un articolo su un giornale locale che diceva così: “Enzo era il volto bello della Chiesa”; quel volto di Chiesa che milioni di pellegrini e personalità hanno incontrato andando da sant’Antonio; hanno incontrato un vero figlio del Santo, il volto riflesso di Sant’Antonio. E non a caso nell’omelia di saluto il Padre Provinciale Giovanni Voltan si era esposto in un forte parallelismo tra i due.Poi mi risuona ancora dentro il prezioso “passaggio” finale di quella omelia che diceva: “Il 15 agosto nella S. Messa al tuo paese, Corona di Mariano del Friuli, hai cantato la bellezza della Pasqua di Maria SS.ma nella sua Assunzione in cielo in corpo ed anima, hai salutato la mamma, sei tornato dai frati nella Casa “S. Antonio a mare” a Bibione. La Divina Provvidenza ha così disposto – con una regia delicata e discreta – di prepararti all’Incontro e di donarti, tutt’insieme, i tuoi amori: la casa e la famiglia ove sei nato, il fonte battesimale ove sei rinato come figlio di Dio, l’altare della prima di tante messe come sacerdote, la sempre invocata Beata Vergine Maria, il tuo S. Antonio, i tuoi frati, i volti di tanti amici”.E proprio oggi, 31 luglio dalla lontana Indonesia mi ha raggiunto un breve messaggio del padre Provinciale che mi ha scritto: “Si avvicinano giorni tristi pensando a un anno fa…dal cielo padre Enzo vegli su noi che gli abbiamo voluto bene”.
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