Chiopris: una comunità e la sua storia
22 Settembre 2017
L’amore e il rispetto per la storia di una comunità si manifesta anche nel saper tramandare ai posteri il prezioso patrimonio archivistico, frutto di secoli di annotazioni, registrazioni e cronache, grazie alle quali possiamo conoscere il passato, gli avvenimenti più semplici e le gesta di tante persone che, singolarmente o assieme, in svariati periodi della storia hanno saputo costruire ciò che oggi viviamo.Per questo motivo i parroci di Chiopris-Viscone mons.Mauro Belletti prima e don Federico Basso poi hanno deciso di voler conservare al meglio la memoria storica del paese facendo riordinare il vasto archivio parrocchiale dagli archivisti Giada Piani e Vanni Feresin, che dopo tre anni di studio hanno concluso il lavoro e presenteranno ai fedeli della parrocchia il riordino. Un archivio, quello di Chiopris, che presenta numerose sorprese e una storia del tutto singolare, dal momento che per secoli il territorio della parrocchia si è trovato sul confine fra l’Impero e la Serenissima, con tutte le complicazioni e le particolarità amministrative del caso.Il fondo è composto dalle classiche categorie dell’archivistica ecclesiastica: l’anagrafe con lo status animarum, gli atti di battesimo di matrimonio e di morte dei fedeli, i libri di protocollo, tutto ciò che riguarda l’amministrazione degli edifici sacri e dei possedimenti della parrocchia (libri mastri, particelle tavolari, registro dei terreni, restauri e costruzioni), il carteggio dei rapporti fra l’ente ecclesiastico parrocchiale e l’ordinariato arcivescovile, la municipalità e le autorità civili, le notizie storiche sulle chiese e le rendicontazioni delle attività pastorali. Nella storia molte sono state le modifiche amministrative e di giurisdizione ecclesiastica che hanno portato a un fondo complesso, che comprende gli atti della parrocchia di Chiopris, della parrocchia di Viscone, della cappellania curata di Viscone al Torre e Medeuzza e della chiesa di Madonna di Strada. Sono inoltre aggregati nell’archivio le documentazioni riguardanti la scuola e la Cassa Rurale di Viscone. Uno dei più antichi documenti del fondo è il catapano, un registro manoscritto cartaceo con coperta in pergamena (sostituita all’originale in pelle) scritto a mano in latino italiano e tedesco. Già restaurato 22 anni fa dal Centro Studi e Restauro di Gorizia, ha all’inizio lo stemma parlante del sacerdote Pietro Passero, con un carme di dedicazione in latino e contiene i dati più diversi, dal calendario perpetuo e memorie (1300-1753), alle congrue, messe fondate e funzioni del parroco di Chiopris. Il catapano è anche il più antico libro dei battesimi della parrocchia, dal 23 gennaio 1643 al 3 marzo 1684. Alla pagina 41 del catapano è annotata la notizia più antica per la chiesa di Chiopris: Anno D.ni 1300. Marzutus filius Gelmani reliquit unum pisonale frumenti presbytero in Chiopris supra unum campum situm in tabella de Cormonio: cuius camerarii debeant fecere unam missam pro anima dicti Marzutti. La data più antica di Chiopris risale sempre al 1300, anno cui vi era già un sacerdote reggitore della Parrocchia. Nel Catapano della parrocchiale lo storico Ercole Partenopeo, per incarico dell’allora parroco Pietro Passero, trascrisse un documento antico de verbo ad verbum nel quale trovavano posto tutti i nomi di coloro che contribuirono affinché la Veneranda chiesa di San Michele Arcangelo di Chiopris, la chiesa di Sant’Andrea e San Daniele profeta di Nogaredo al Torre, la chiesa di Santa Maria di Strada, la chiesa di San Zenone di Viscone e quella di San Leonardo e San Gallo di Medeuzza, tutte filiali della chiesa di Chiopris, avessero censi e introiti per la loro conservazione e la loro sopravvivenza.Nel 1300 a Chiopris era quindi già presente una chiesa, con curato e camerari. Nel 1296 però non risulta esistere la chiesa di Chiopris tra le pievi dalle quali i collettori papali raccoglievano le decime, cosa che non avviene per Viscone la quale è citata proprio fin da quell’anno. Certamente il vicario di Viscone fu sempre soggetto al parroco di Chiopris.Nel Catapano è riscontrabile il nome di un parroco del 1342, tale Martinus. Il 20 maggio 1352 vi fu un grande saccheggio alle ville di Manzono e Chopris, nel 1368 i paesani di Medea fecero notevoli lamentele verso Chiopris per un pascolo controverso, il 26 giugno di quell’anno, sotto un noce nei pressi del pascolo, vennero sentiti molti testimoni, diversi dei quali di Chiopris Andreas q. Marini de Tyeupris habitans in Versia, Cenonus dictus Tonsus Padoanus q. Marcucii de Tyeupris in Strassoldo habit. Laurentius f. Chanini de Tyeupris habit. In Viscono.La Cchiesa di Chiopris fu consacrata la prima domenica di luglio del 1385, anche se la parola esatta è riconciliata, pertanto è probabile che fosse avvenuto in fatto d’armi nella chiesa, o fu profanata durante un saccheggio del 1352. Dal 1385, ogni prima domenica di luglio, si celebrò l’anniversario della consacrazione al quale partecipavano i vicari delle chiese filiali di Santa Maria di Strada, Nogaredo, Viscone e Medeuzza.Il paese di Chiopris fin dalle sue origini apparteneva alla Contea di Gorizia e al governo dei Conti di Gorizia come altri paesi friulani: Cormons, Mossa, Lucinico, Capriva, Moraro, Mariano, Fratta, Versa, Medea, Nogaredo, Ialmicco e Crauglio. Dopo l’estinzione del ramo mascolino dei Conti goriziani avvenuta nel 1500, Chiopris divenne parte delle terre ereditarie austriache e rimase incardinato per molto tempo alla Contea Principesca di Gorizia, insieme ai paesi di Farra, Villanova, Romans e Villesse, che poi passarono per un secolo alla Contea Gradiscana.Dal Catapano si attingono ulteriori informazioni riguardo ad esempio alle vicinie parrocchiali, infatti il 7 aprile 1587 per ordine del visitatore apostolico e del vescovo di Lubiana, commissario arciducale in spiritualibus et temporalibus, Bernardino Passero, padre del parroco e Michele della Gaspera, in piena vicinia furono chiamati a dare informazioni pertinenti alla Chiesa di San Michele arcangelo di Chiopris in quanto più anziani e bene informati. Nel 1586 fu convocata con suono di campana la vicinia parrocchiale a Nogaredo per prendere in nota i confini e i beni della chiesa di Sant’Andrea di Nogaredo. L’8 marzo 1593, per ordine di Francesco Barbaro, vescovo e visitatore apostolico, poi patriarca di Aquileia, fu convocata la vicinia a Viscone per prendere nota dei beni e stabili pertinenti alla Chiesa di San Zenone dello stesso paese. Nello stesso giorno si presero nota dei beni spettanti alla chiesa di Santa Maria di Strada e della confraternita della Chiesa. Tra il XVI e il XVII secolo giurisdicenti in civilibus et criminalibus a Chiopris era la famiglia dei conti della Torre. Raimondo della Torre, morto nel 1623, fu servitore solerte della casa d’Asburgo, nel 1585 era divenuto deputato provinciale, nel 1587 tesoriere provinciale, vista l’audacia contro i turchi l’arciduca Ferdinando lo confermò alla proprietà della giurisdizione prima di Cormons, e poi anche di Chiopris e Mariano. Mattia della Torre vendette nel 1669 la giurisdizione di Chiopris ai de Grazia, in particolare a Giovanni Giuseppe de Grazia, nobile famiglia veneziana che già in antico faceva parte del patriziato della Contea.Gerolamo de Grazia ottenne nel 1755 un seggio presso la camera dei nobili negli Stati Provinciali, cosicché Chiopris d’allora in poi era rappresentata anche all’interno dell’Istituzione più importate del Contado. La giurisdizione venne mantenuta fino al 1792, anno in cui vennero abolite le piccole giurisdizioni.Nel 1797 iniziarono le dominazioni napoleoniche, nel 1806 Chiopris passò sotto il governo del cessato Regno d’Italia, nel maggio del 1809 l’Austria riconquistò i paesi che ricaddero sotto i francesi fino al 1813, per poi ritornare all’Austria. Queste alcune notizie per sommi capi riguardanti la parrocchia il paese e la sua storia, tratte dalla rilettura delle fonti d’archivio che verranno approfondite nel corso della presentazione.
Il programma
La comunità di Chiopris vivrà nella giornata di venerdì 29 settembre la festa del patrono San Michele Arcangelo. Momento centrale della giornata sarà la Santa Messa nella chiesa parrocchiale alle ore 19.00 presieduta dal parroco don Federico Basso. Seguirà, in sala parrocchiale, la presentazione del riordino dell’archivio a cura degli archivisti Vanni Feresin e Giada Piani; durante la presentazione saranno proiettate alcune immagini di documenti antichi a cura dello studio Pantanali di Ajello del Friuli. La serata si concluderà con la cena per tutti offerta sotto il tendone negli spazi parrocchiali.
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