Nuova sede più tecnologica per i Vigili del Fuoco
20 Ottobre 2017
Da poche settimane il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Gorizia gode di una nuova sede, moderna, tecnologica e accogliente. Ospitata presso gli spazi che un tempo appartenevano alla Scuola media “Vittorio Locchi”, in via Leoni, la nuova sede ha permesso non solo di fornire gli uffici tecnici e amministrativi di una nuova collocazione, ma anche di ricomporre completamente la disposizione di quelle parti di Comando che rimangono collocate presso la vecchia sede di via Paolo Diacono.Abbiamo incontrato il Comandante ing. Luigi Diaferio, che ci ha fatto da guida all’interno della nuova sede, elencandoci peculiarità e possibilità che quest’edificio offre.
Comandante, il percorso che ha portato alla ristrutturazione di questa sede è piuttosto lungo. Quali sono state le “tappe” principali e quali i lavori effettuati?I primi contatti sono iniziati nel 2006, seguiti dalla sottoscrizione dell’atto formale nel 2008 con l’acquisto di quest’immobile per poco più di 2 milioni di euro dal Comune di Gorizia. È passato quindi nelle mani del Demanio, che ce l’ha assegnato come sede dei Vigili del Fuoco; possiamo dire che nel 2008 l’abbiamo preso in consegna.Già allora vennero effettuati degli interventi di bonifica che portarono a poter in qualche modo utilizzare almeno il piano terra. Tengo a sottolineare che per la maggior parte gli interventi sono stati svolti dal personale in servizio durante i momenti liberi e questo è stato un grande vantaggio.Nel 2014 abbiamo portato il progetto di recupero funzionale di tutto l’immobile all’attenzione del Ministero, nello specifico alla nostra Direzione centrale Risorse logistiche, e siamo riusciti ad ottenere un finanziamento di circa 400.000 euro, che ritenevamo potesse essere sufficiente per realizzare gli interventi che ci eravamo prefissi e così e stato. Gli Interventi sono consistiti nella ristrutturazione dell’edificio, nell’efficientamento energetico, nell’impianto di illuminazione led. Ancora una volta molti dei lavori impiantistici è stata “sviluppata in casa”, come il posizionamento della pavimentazione, gli impianti termici, e le tinteggiature.
Guardando agli spazi che questo stabile offre, quali particolarità troviamo?Abbiamo riservato due ex aule, unendole, per realizzare un’Aula Magna da impiegare per la formazione. Proprio in questo periodo stiamo svolgendo il primo corso di Prevenzione Incendi per professionisti antincendio, in intesa con l’Ordine degli Ingegneri di Gorizia. È il primo corso di questo tipo che si realizza in città. Ne siamo molto orgogliosi, sia per l’ottima intesa che ci ha permesso di concretizzare questo percorso, sia per il fatto che questa scuola sia tornata a diventare scuola. E questo è uno dei punti a cui teniamo maggiormente, ossia poter fare formazione e informazione, proprio in questa sede che ha da sempre avuto questa finalità “educativa”; aprirci verso l’esterno.Proprio in quest’ottica andrebbero sviluppate le potenzialità che ha quest’edificio: è il nostro front office, non operativo ma più tecnico, a contatto con cittadini e professionisti, restituito in una dimensione completamente diversa, tanto per gli operatori che per chi si approccia allo sportello, molto più moderno anche nella predisposizione degli spazi. Rispetto a prima ora si riesce ad essere più accoglienti, riuscendo proprio a trasmettere il senso dell’accoglienza. Gli spazi ristretti e la dislocazione diversificata in due blocchi di edifici del precedente comando, non permettevano ciò al 100%..
Rispetto al precedente edificio quindi, quali sono secondo lei le maggiori differenze?Innanzitutto l’Ufficio Prevenzione Incendi, che ora si sviluppa attorno al concerto di open office, per aprire la porta principale sul mondo della prevenzione al pubblico, ai cittadini.L’edificio è poi accessibile anche alle persone con disabilità, cosa che prima non avevamo a disposizione – questo è un aspetto molto importante – ed è molto più informatizzato: abbiamo creato un piccolo archivio di piano a servizio dell’Ufficio Prevenzione Incendi e un archivio storico al piano interrato. Il concetto attorno al togliere la “carta” lo abbiamo sviluppato un po’ in tutti gli uffici, grazie ad una nuova infrastruttura informatica per tutto il Comando, che permette di collegare la vecchia sede con questa e di sviluppare delle potenzialità differenti, usando anche molto di più i canali online per contattare gli utenti.Siamo riusciti poi, grazie a questa nuova infrastruttura informatica, ad aggiornare la Sala Operativa, rinnovandola completamente, raddoppiandola – da 2 postazioni siamo passati a 4 – e trasferendola in un nuovo blocco che concentra tutte le funzioni orientate alla gestione del soccorso: l’Ufficio dei Capiturno, una Sala Briefing e una Sala Crisi, che permette di gestire le calamità ospitando anche altri enti dedicati al soccorso e che prossimamente verrà dotata di computer e centrale radio. Ora appunto ci sono gli spazi per ampliare le intese e le collaborazioni con gli altri attori del territorio, come ad esempio la Protezione Civile e i Vigili del Fuoco della vicina Nova Gorica, con i quali c’è una collaborazione ormai “storica”.
Essendo questa una vecchia scuola, al suo interno c’è anche una palestra? Avete deciso di recuperarla? In che modo?La palestra credo sia qualcosa di indispensabile e all’interno delle caserme dei Vigili del Fuoco c’è sempre questo spazio. C’era anche nel disegno originale del vecchio comando, costruito nel 1953, solo che negli anni esigenze logistiche l’hanno trasformata in un magazzino, perdendo la disponibilità di uno spazio per il mantenimento fisico degli operatori.Oggi abbiamo di nuovo quest’opportunità e al momento è allestita con un percorso di prova dove una decina di ragazzi che si stanno preparando al concorso per diventare Vigili del Fuoco possono allenarsi a questa prova fisica, seguiti da alcuni istruttori. Non è soltanto quindi il recupero di uno spazio indispensabile ma è anche utilizzato come “scuola”.
Parlando proprio del mondo scolastico, avete già in mente qualche programma?Stiamo redigendo dei progetti specifici come Comando Provinciale, d’intesa con l’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco, partner storico nelle attività di diffusione di questi concetti specialmente all’interno del mondo della scuola. L’obiettivo è non solo di “entrare” nelle scuole ma anche di poterle ospitare presso la nostra sede, creare un circuito di momenti in cui vedere l’operatività e cogliere degli spunti differenti, strutturati in un aspetto didattico.
Guardando invece agli incontri per i cittadini? Avete già in mente qualcosa?Sul piano della prevenzione, l’idea è quella di realizzare un incontro sulla prevenzione agli incendi da camino. Con l’avvicinarsi della stagione invernale, credo possa essere davvero utile ricordare come effettuare una corretta manutenzione alle canne fumarie, esigere una corretta installazione delle stufe e usarle correttamente, in accordo con le indicazioni del produttore. Intendiamo quanto prima dare vita a un momento di incontro e confronto anche con le associazioni dei fumisti e degli artigiani.
Per concludere, come definirebbe la situazione sul nostro territorio? C’è un aumento degli interventi di vostra competenza?Il territorio isontino è caratterizzato da un contesto orografico che richiede una forte specializzazione degli operatori: abbiamo la necessità di dover essere preparati ad intervenire sull’Isonzo, in qualsiasi stato di portata d’acqua; abbiamo necessità di essere preparati ad intervenire in laguna, con qualsiasi condizione meteo e momento della giornata; interveniamo sulla fascia costiera in supporto alla Guardia Costiera per interventi in mare; dobbiamo essere preparati per il soccorso in aeroporto, oltre al soccorso “ordinario” sul territorio cittadino e sugli incidenti stradali.Gli interventi sono sostanzialmente rimasti numericamente gli stessi, non ci sono grandi variazioni, ma richiedono appunto una preparazione del personale molto diversificata. Ora, con questi nuovi spazi, possiamo investire ancora di più in questa specializzazione, è un processo che trova nuova linfa.
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