Tre laici hanno illuminato la via del Ricreatorio
10 Novembre 2017
Nelle settimane scorse abbiamo raccontato come è nato il ricreatorio parrocchiale e come è cresciuto in questi anni ammodernando le proprie strutture e come da semplice oratorio sia divenuto un centro pastorale dove, oltre alle chiese sedi delle funzioni liturgiche, ruota l’attività della parrocchia attraverso anche le proprie associazioni. In una sorta di lungo post scriptum questa settimana vogliamo dedicare la giusta attenzione a tre figure di laici che hanno lasciato un segno indelebile nella vita della parrocchia e che la loro memoria è ben presente nel centro pastorale. E senza nulla togliere a tanti altri che si sono prodigati, e si prodigano, per la crescita della comunità.Chi frequenta il Centro pastorale sa che esistono due sale riservate alle riunioni: la più grande porta il nome di Maria Rosa Muhli e c’è ne un’altra intitolata a Claudio Basso. All’esterno, all’altezza del pilo delle bandiere, una targa ricorda invece Aldo Braida. Sono queste le tre figure di educatori che si sono spesi nelle associazioni cattoliche e all’interno della parrocchia.Maria Rosa Muhli ci ha lasciato prematuramente a 44 anni nella notte dell’Epifania del 2001 proprio quando papa Giovanni Paolo II chiudeva in San Pietro la Porta Santa del Giubileo. Per lei si apriva invece la porta del Regno dei cieli. E’ stata madre e moglie premurosa e amorevole, ha dedicato anni della sua vita tra i ragazzi e i giovani dell’Azione Cattolica e più in generale per la parrocchia con grande disponibilità, generosità e solidarietà, sempre pronta ad aiutare gli altri.Aldo Braida, anche lui morto nella serra dell’Epifania del 2003, è stato pure come capo scout un valido educatore. Tra coloro che hanno fatto la prima promessa nel 1947, da allora quella promessa non l’ha mai tradita accompagnando, zaino in spalla e cappellone in testa, decine di ragazzi lungo le strade dello scautismo. Poi ha dato vita al Villaggio scout di Cesclans e fondato il Masci seguendone l’attività fino agli ultimi suoi giorni. Partecipe attivo alla vita della parrocchia, è stato anche amministratore comunale tenendo ben presente il valore del bene comune.Il maestro Claudio Basso, ci ha lasciato nel 2009, è stato educatore per tutta la vita prima nelle aule scolastiche poi ha dedicato il suo tempo alle attività parrocchiali e in particolare nella preparazione dei giovani alla Cresima. Da una sua intuizione è sorto il gruppo dei lettori di cui per lunghi anni ne è stato il coordinatore. La comunità cristiana di Cormons ha avuto la fortuna di avere delle stelle che l’hanno illuminata. Aldo, Maria Rosa e Claudio sono alcuni esempi di stelle che hanno illuminato, e il cui ricordo continua ad illuminare, la comunità parrocchiale cormonese nella strada tracciataci da Gesù. Come ebbe modo di dire a suo tempo il parroco monsignor Paolo Nutarelli “tutte persone che si sono spese per il bene comune. Sicuramente un esempio da seguire. Se oggi la nostra comunità è una famiglia di famiglie dove tutti danno il loro contributo, piccolo o grande che sia, in base alle proprie capacità, lo dobbiamo anche a loro”.
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