La comunità di Mossa si appresta a vivere la festa patronale
24 Novembre 2017
Sin dalla sua istituzione la Giornata del Ringraziamento si caratterizza ogni anno come invito a guardare ai frutti della terra – ed all’intera realtà del mondo agricolo – nel segno del rendimento di grazie. È, dunque, l’occasione per rinnovare uno sguardo sul mondo che coglie in esso ben più che la semplice natura: come sottolinea l’enciclica “Laudato si’” di papa Francesco, la parola da usare è piuttosto creazione, molto più ricca ed espressiva. È vero che si nota ogni anno una calo di presenze degli imprenditori del mondo agricolo, ma non per questo il significato profondo dell’appuntamento novembrino viene meno. Infatti è la Comunità tutta che è chiamata a ringraziare da una parte per i doni del Signore e dall’altra per il lavoro dell’uomo, degli agricoltori che ancora con amore non solo si dedicano alla terra per la produzione dei beni materiali ma custodiscono con la loro azione l’ambiente. Un talento, ha detto don Valter, da far crescere per il bene comune senza dimenticare chi sta peggio di noi, i poveri, coloro che non possiedono neppure il necessario e fanno costantemente fatica per sbarcare il lunario. Come da tradizione la Messa solenne è stata caratterizzata all’offertorio dal dono dei frutti della terra, ma anche di ceste di alimenti, portati all’altare dai genitori e dai bambini della catechesi e da ragazzi in costume, tutti portati in dono alle Clarisse di Gorizia. A tutti è stato rivolto l’invito a vivere il segno di una visita a una persona sola, a una famiglia in difficoltà, ad un ammalato in casa o in ospedale come concretezza della giornata. Per questo motivo veniva offerta una piantina fiorita con una frase presa dal messaggio del Papa da portare alle persone visitate. La comunità si appresta poi a vivere, giovedì 30, la festa patronale di Sant’Andrea.Sarà don Moris Tonso a presiedere la concelebrazione nella parrocchiale che custodisce da novant’anni nell’abside la pala del martirio dell’apostolo. La pregevole opera di grandi dimensioni del pittore fiorentino Durante Alberti da Sansepolcro è datata e firmata 1587 e compare negli anni Venti del ’900 da Bologna nella parrocchiale di Mossa, paese la cui storia é strettamente connessa a quella dei baroni Codelli von Fahnenfeld a partire dal ’700 e che avevano fin dal 1753 il giuspatronato sulla parrocchia. Fu acquistata forse da un Codelli che in quegli anni studiava all’Università di Bologna per la nuova costruenda parrocchiale. Si sà per certo che il parroco di allora mons. Pividor, rinunciando al progetto di affresco dell’abside acquisisce la pala impegnando molto, economicamente parlando, anche la comunità che rispose con generosità. La messa solenne delle 19 di giovedì 30 sarà accompagnata dalla corale “San Marco” e vedrà il conferimento del “Premio Sant’Andrea 2017”. A seguire negli dell’Oratorio “mons. Pividor”, la castagnata e l’estrazione della Lotteria. L’appuntamento sarà preceduto da un concerto del ’Grup cultural furlan scampanotadors Mossa”.
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