Vent’anni di Punto Giovani
1 Dicembre 2017
Il Punto giovani del Comune di Gorizia, punto di riferimento per il territorio, ha compiuto vent’anni e pur con uno sguardo al passato ha colto l’occasione per parlare del suo futuro. Lo ha fatto attraverso l’organizzazione di una conferenza al quale hanno partecipato i rappresentanti di altre realtà analoghe della regione. Si è parlato della trasformazione dei centri di aggregazione giovanile e di come adeguarli alle esigenze delle nuove generazioni. In questa riflessione aperta è intervenuto anche il sindaco, Rodolfo Ziberna, che, allargando il discorso al contesto socio-economico attuale ha evidenziato la volontà della nuova amministrazione di “attivare tutti gli strumenti disponibili per favorire la nascita di nuove opportunità per i ragazzi”.L’assessore alle politiche giovanili, Marilena Bernobich, ha confermato l’intenzione dell’amministrazione di valorizzare il Punto giovani e incentivare la collaborazione con le Università e le associazioni presenti sul territorio. “Inoltre- ha sottolineato- vogliamo realizzare un collegamento continuativo con le analoghe realtà oltre confine ed elaborare insieme a loro nuovi progetti transfrontalieri”. La conferenza è quindi entrata nel vivo, moderata daTimothy Dissegna, caporedattore della rivista universitaria Sconfinare. Daniele Del Bianco, direttore dell’Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia-ISIG, ha parlato dei progetti svolti insieme al Comune, a partire da Let’sGo School che vede come destinatari i ragazzi delle scuole medie e superiori di tutta Italia che, tramite pacchetti turistici organizzati in collaborazione anche con il Punto Giovani, vengono coinvolti in attività ludiche all’interno degli spazi del Centro.La parola è poi passata al dott. Enrico Vinti che, in rappresentanza dell’Associazione Culturale èStoria, ha illustrato la positiva esperienza del lavoro dei ragazzi delle associazioni che gravitano attorno al Punto Giovani, nell’organizzazione del programma dello Spazio Giovani di questi ultimi tre anni. Sono poi intervenute Romina Kerševan e Lara Brun (rispettivamente Project Manager e direttrice del Mladinski Center di Nova Gorica) che hanno illustrato agli ospiti e al pubblico le attività, gli eventi e gli strumenti presenti in quella realtà: corsi di lingue, percorsi di salute e benessere e anche corsi di imprenditorialità giovanile e non.Infine, sono intervenuti i sociologi Stefano Laffi e Stefano Carbone che hanno intavolato un dibattito incentrato sul concetto di Centro di aggregazione e sul ruolo che i giovani e gli operatori del settore svolgono all’interno dello stesso.È emerso che per poter costruire il futuro di queste realtà bisogna lavorare sulla progettualità, favorendo l’approccio a questi luoghi come luoghi del “noi”, dove i ragazzi possono realizzare dei percorsi di formazione e crescita. A questo proposito i due sociologi hanno sottolineato come sia importante non dimenticare il concetto di sconfinamento, lavorando sul territorio, guardando e proiettandosi, nello stesso tempo, verso l’esterno.Alla fine della conferenza tutti i partecipanti si sono spostati nella sala CaRiGo Tullio Crali per l’inaugurazione della mostra sui vent’anni delle Politiche Giovanili e del Punto Giovani del Comune di Gorizia. La mostra è composta da 25 pannelli che ripercorrono la storia del Punto Giovani dal 1997 ad oggi. A completamento del percorso c’è anche uno spazio dedicato all’esposizione dei risultati del progetto “Arti e mestieri a Gorizia: innovare il futuro attraverso il passato” grazie al quale sono stati realizzati artefatti costruiti dai partecipanti che si erano messi alla prova nell’ambito della lavorazione delle pelli, cuoio, tessuti e metalli.
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