I giovani ci insegnano il volontariato

Mi chiamo Alessia, ho 24 anni e sono una studentessa universitaria. Sono arrivata in Caritas più di un anno fa e attualmente sono impegnata come volontaria presso il Centro d’Ascolto diocesano. Qui ho trovato persone che chiedono aiuto, casi tristi di chi è ormai scoraggiato e persone che hanno bisogno di parlare e sentirsi accolte. È sufficiente una rapida ed informale presentazione per dimenticarsi del proprio stato d’animo: il tuo cuore e la tua mente, sgombri da pregiudizi, diventano i veri protagonisti dell’incontro. Le realtà di coloro che si rivolgono a noi sono le più molteplici e forse non sempre si riesce a cogliere fino in fondo, in un contatto così breve, quelle che sono le reali difficoltà di ciascuno; rimane ugualmente un momento forte, fatto anche di piccoli gesti, e ciò costituisce un’indubbia ricchezza per noi volontari. La sfida maggiore non è fornire alle persone indicazioni ed aiuti economici ma regalare loro un sorriso e una voce amica. In questi mesi mi sono accorta che nella piccola città in cui vivo da sempre esiste una realtà di cui non mi ero mai preoccupata e che ha suscitato in me una profonda riflessione. Perché preferiamo non vedere e pensare ad altro? Perché è più facile o perché temiamo di uscirne feriti? Non mi ero mai resa conto di come anche io cercassi cose inutili, quando invece la prima cosa da ricercare è la relazione con l’altro e vivere quotidianamente questo mio impegno mi ha fatto scoprire dei limiti che non volevo ammettermi. Ho deciso di non avere più paura di questi limiti e ho finalmente provato il piacere di donare un po’ del mio tempo agli altri, agli “invisibili”, come fosse una semplice restituzione di un dono avuto gratuitamente. Spesso la civiltà tecnologica e consumistica ci sottrae la possibilità di guardare oltre e ci conduce ad una perdita di attenzione verso l’altro. Non esiste solo il mondo circoscritto degli studi, dello svago e degli amici: viviamo in un contesto più grande nel quale ognuno di noi dovrebbe recitare la propria parte e se noi giovani vogliamo davvero incidere positivamente sulla società dobbiamo partire da queste piccole azioni per trasmettere alla cittadinanza il valore della solidarietà. (Alessia, 24 anni)