Parco Basaglia: un piano per il recupero
20 Febbraio 2018
È stato siglato la scorsa settimana un protocollo di intesa per la rigenerazione urbana in chiave storico culturale del parco Basaglia a Gorizia con l’obiettivo di recuperare i luoghi, teatro della rivoluzione basagliana, che ha modificato il modo di intendere la malattia mentale. Hanno sottoscritto l’atto, nella sede dell’Azienda per l’assistenza sanitaria (Aas) 2 Bassa Friulana-Isontina, la presidente del Friuli Venezia Giulia, il direttore dell’Ente regionale per il patrimonio culturale (Erpac), Gabriella Lugarà, e il direttore generale dell’Aas 2, Antonio Poggiana.Il piano di intervento del progetto prevede la cessione di alcuni immobili da parte della Regione all’Aas 2, ovvero l’ex padiglione A-donne, e da Aas 2 ad Erpac. ovvero l’ex padiglione del lavoro noto come quadrilatero e l’ex padiglione malattie infettive. Accanto alle cessioni l’accordo prevede la progettazione e il recupero delle aree verdi del parco e degli edifici ad oggi non restaurati per valorizzare la memoria storica del sito, realizzare un punto informativo e di accoglienza per il pubblico da rendere fruibile ai cittadini e da utilizzare anche con finalità sociali e di sviluppo delle attività produttive. A queste azioni si aggiunge la realizzazione di un partenariato pubblico privato per la gestione delle attività connesse alla valorizzazione del luogo.La volontà della Regione attraverso la sottoscrizione del protocollo è volta a rigenerare il parco dal punto di vista urbanistico e storico culturale per dare valore e rendere fruibili al pubblico, luoghi che possiedono una grande valenza storica.Oggi il parco Basaglia, come è stato illustrato da Poggiana, per le sue caratteristiche naturali, architettoniche e di memoria e per la sua collocazione strategica in prossimità del confine, è un luogo da valorizzare e rappresenta uno strumento di preziosa opportunità di unione della città di Gorizia con la vicina Nova Gorica, anche attraverso il Gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera (Gect).Presente all’incontro anche Franco Perazza, già direttore del dipartimento di salute mentale dell’Azienda sanitaria, che ha ricordato come il 2018 vede due anniversari significativi: i 40 anni della legge 180 e i 50 anni dalla pubblicazione del libro di Basaglia “L’istituzione negata”, un diario di ciò che è avvenuto a Gorizia nell’ex ospedale psichiatrico. Quanto ai lavori, si procederà gradualmente con interventi di recupero e di valorizzazione attraverso la sistemazione e la ristrutturazione degli edifici, il recupero della storia dell’ex ospedale psichiatrico, con particolare riferimento alla valorizzazione dell’Archivio storico, la gestione di un punto informativo e di ristoro rivolto ai visitatori, l’organizzazione di eventi conoscitivi.Lagarà ha ricordato, in questo contesto, le funzioni di Erpac quale ente deputato a promuovere l’elaborazione di progetti di rilevante interesse regionale per la valorizzazione del patrimonio culturale e a partecipare a iniziative realizzate in collaborazione con enti e organismi di settore operanti in ambito europeo e internazionale, anche ai fini dell’accesso ai finanziamenti comunitari in materia.L’Ente provvederà, infatti, a finanziare e gestire le fasi di elaborazione del master plan dell’intervento complessivo e della progettazione per il recupero e la sistemazione del parco le cui aree interessate sono di proprietà dell’Aas 2; quest’ultima assumerà a propria cura e spesa la gestione unitaria della manutenzione delle aree verdi dopo il loro recupero finanziato e gestito dall’Erpac. L’Azienda sanitaria rivestirà, inoltre, il ruolo di stazione appaltante rispetto all’esecuzione degli interventi programmati nel parco sulla base degli accordi che saranno man mano stipulati tra Erpac e Azienda.Il protocollo prevede anche la costituzione di un tavolo tecnico con funzioni di supporto alla direzione dell’Ente regionale per il patrimonio culturale per le fasi di elaborazione del master plan di progetto.
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