Ambiente: le buone pratiche dei comuni entrano nel Green City Network
13 Aprile 2018
Il Green City Network, la rete delle città sostenibili che praticano o intendono evolversi verso l’economia verde, approda in Friuli Venezia Giulia alla ricerca di partner e buone pratiche.
L’iniziativa, promossa dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile presieduta dall’ex ministro all’Ambiente Edo Ronchi, in collaborazione con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e la Regione Emilia-Romagna, mira a sviluppare attività e interventi in grado di rendere le città italiane più green in accordo con le esperienze europee e internazionali più avanzate.Proprio Edo Ronchi si è fatto ambasciatore di questo innovativo approccio alla sostenibilità locale ed ha presentato oggi ai comuni del Friuli Venezia Giulia, in due workshop svoltisi a Gorizia e Palmanova, le linee guida per le green city su cui è stata aperta una consultazione per coinvolgere, in un percorso partecipato, gli enti e le comunità locali e giungere ad un programma di politiche, azioni e misure per lo sviluppo sostenibile.Le dodici linee guida già individuate sono la declinazione di tre obiettivi generali per assicurare un’elevata qualità ambientale, per utilizzare le risorse in modo efficiente e circolare, per adottare misure per contrastare il cambiamento climatico.In concreto si propone ai comuni di adottare misure specifiche come ad esempio la riqualificazione delle aree urbane periferiche, conciliando bellezza architettonica e funzionalità degli edifici, il riuso o la demolizione degli edifici abbandonati, il potenziamento delle esperienze degli orti urbani o dell’agricoltura a filiera corta, ma anche l’incentivazione della mobilità ciclabile e del car-sharing.Un’inversione di pensiero che affronta come fosse una tematica unitaria la qualità ambientale delle città e dei territori con la qualità dell’economia che nelle città stesse si sviluppa.D’altra parte i riflessi di alcune nuove politiche sulla crescita economica sono già stati misurati in alcune pratiche: le politiche climatiche di riduzione dei consumi energetici e di promozione dell’utilizzo di energie rinnovabili hanno dato vita ai piani di ristrutturazione energetica degli edifici, con i quali, in un periodo di crisi economica, è stato salvaguardato il 40% del fatturato delle imprese di settore.Allo stesso modo le filiere del riciclo dei rifiuti hanno creato nuova occupazione e nuova imprenditorialità, così come il modello di riparazione e riutilizzo ed il car-sharing stanno determinando un indotto economico in grado di alimentare i territori, mentre l’agricoltura biologica di filiera corta ha riqualificato le campagne e di conseguenza il paesaggio e il tessuto economico locale.Esperienze evidenziate anche da Andreas Kipar, architetto impegnato nella valorizzazione paesaggistica, tra i fondatori dell’associazione Green city Italia e curatore del progetto Carso2014+. Kripar ha ricordato l’esempio di Essen, Capitale europea verde 2017, situata nel cuore industriale della Ruhr nel Land della Renania settentrionale-Vestfalia. Qui la rigenerazione green ha goduto di fondi europei, ma soprattutto della spinta culturale attestata da un altro riconoscimento, quello di Capitale europea della cultura 2010, a dimostrazione che il cambiamento verso l’economia green ha radici nel valore impresso alla cultura nella vita quotidiana.La Regione Friuli Venia Giulia ha portato in dote al Green City Network alcuni provvedimenti di recente approvazione: il Piano regionale della mobilità elettrica, il Piano energetico regionale con le azioni di mitigazione, il Rapporto dell’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpa) sullo Stato dell’ambiente 2018, il Piano paesaggistico regionale, lo Studio conoscitivo dei cambiamenti climatici e dei loro impatti sul territorio regionale, il regolamento di invarianza idraulica da applicarsi in caso di varianti urbanistiche e nuovi insediamenti edilizi.Sono già 25 le grandi città italiane che hanno aderito al network, che conta anche una task force multidisciplinare di oltre 70 esperti che da tutta Italia forniscono il proprio contributo tecnico-scientifico. Dal Friuli Venezia Giulia arriveranno nelle prossime settimane le nuove adesioni e la segnalazione di altre buone pratiche, che andranno a convogliare nell’evento nazionale che si svolgerà a settembre a Bologna durante il quale saranno definite le linee guida partecipate.
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