“Il Principe d’Egitto”

“Ascoltaci”, “vedrai miracoli”, “ci riuscirai” e così via. Quelle che paiono preghiere (ed in un certo senso possiamo considerarle tali), sono in realtà canzoni che hanno incantato una generazione, accompagnando la schiavitù, la liberazione e l’esodo degli ebrei dall’Egitto nella loro trasposizione cinematografica del 1998 ad opera della Dreamworks , “Il principe d’Egitto”.Ed ora, a vent’anni dall’uscita del film, queste canzoni che testimoniano con una nota di attualità sconforto, disperazione, paura, ma anche speranza, gioia e liberazione, sono tornate a risuonare in teatro.Il gruppo teatrale del Pastor Angelicus, i “Tubi innocenti”, conta tra i suoi attori moltissimi ragazzi più giovani del film stesso a cui si sono ispirati per il loro musical, incentrato sulla vita di Mosè, sui suoi sacrifici e sulla liberazione del suo popolo dall’oppressione del faraone Ramses, suo fratello. Giovani, ma colmi di passione, e capaci di rendere con balli, canzoni e recitazione una varietà di sentimenti ed emozioni che hanno commosso, fatto ridere e piangere, e si, persino cantare, l’intera platea che ha assistito allo spettacolo il 5 e 6 maggio al teatro “Anton Gregor¤i¤”, a Sant’Andrea.Nei sette anni di vita del gruppo i temi affrontati su un palco sono stati molti, spesso in situazioni leggere e comiche, giocando su impatti visivi gioiosi e fanciulleschi. Per la prima volta cimentatisi su un terreno dagli argomenti più maturi, quasi “da adulti”, e riuscendo a trasmettere al proprio pubblico tanto i sentimenti che traspaiono dall’evento biblico quanto i propri, i Tubi Innocenti dimostrano che nonostante i cambiamenti affrontati negli anni, la voglia di provare qualcosa di nuovo e la passione non svaniscono. Al contrario, sono capaci di accenderla in quei ragazzi che ogni anno, incantati e incuriositi, si uniscono al gruppo per provare sulla propria pelle cosa voglia dire costruire uno spettacolo da zero, tra canzoni, coreografie e scenografie.Si tratti quindi di cantare di aquiloni ed arcobaleni, ballare nella neve o sui tetti, o narrare di vicende bibliche, i Tubi Innocenti restano il gruppo che cominciò nel 2011 con “Semplicemente Francesco”: ispirato, vivace, ma soprattutto capace di sognare e di far sognare.La prossima replica avrà luogo domenica 3 giugno alle ore 20:30 presso il teatro Bratu¬ in Via XX Settembre 85 a Gorizia.