Giovani testimoni delle corretti abitudini da tenere sulla strada
18 Giugno 2018
Far partire l’educazione stradale proprio dai giovani che si avvicinano al mondo della guida, coinvolgendoli attivamente e facendoli diventare loro stessi testimoni di corrette abitudini e sani stili di vita. Questi i concetti fondamentali che stanno alla base del progetto “StradAmica”, che dal prossimo anno scolastico coinvolgerà le classi III e IV degli istituti superiori di Gorizia e Monfalcone.Promosso dalla Prefettura di Gorizia, “ScuolAmica” coinvolge Carabinieri, Polizia Stradale e Polizia Locale, Azienda per i Servizi Sanitari, Fondazione Cassa di Risparmio, Consulta provinciale degli Studenti, Automobile Club d’Italia sezione di Gorizia e International Inner Wheel “Gorizia europea”, nonché punta a coinvolgere tutti gli istituti di istruzione secondaria di II grado del territorio, tra i quali hanno già aderito al progetto il Polo liceale e l’istituto D’Annunzio – Fabiani di Gorizia e l’Isis Pertini di Monfalcone.Il programma partirà il prossimo autunno, per concludersi in primavera. Gli studenti verranno coinvolti in un primo incontro formativo sull’educazione stradale dalla durata di un’intera mattinata, proseguendo poi – nei mesi successivi – con laboratori specifici sulla comunicazione e sul videomaking, che li aiuteranno nella realizzazione di un elaborato, un video – manifesto, che verrà sottoposto poi a una giuria che decreterà il lavoro migliore. Le premiazioni si terranno infine al Teatro Verdi di Gorizia con la partecipazione di tutte le classi in gara.”Si vuole lavorare con i giovani innanzitutto per “intercettarli” – ha spiegato il prefetto Massimo Marchesiello – e per trasmettere loro i giusti concetti di educazione stradale, ma anche delle sane abitudini di vita, con focus particolari sull’uso e abuso di sostanze psicoattive e sulla guida in stato di ebbrezza, anche attraverso visori che simulano la guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche; questo è possibile grazie alla partecipazione di attori locali come l’ACI e l’Azienda Sanitaria, ma anche di tutti gli altri partner e, ricordiamo, il progetto è sempre aperto a tutti gli enti e associazioni che desiderino mettere in campo la propria esperienza”.
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